Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

Alla ricerca del vero Savonarola 663 pagò con la sua vita». -v eralhente altrove lo Schnitzer afferma che, « come in passato, così anche ora (siamo al tempo della prima sco– munica) appariva più èhe manifesto che il contegno del papa era mosso da motivi politici», ma lascia,mo andare. Nota è invece l'op– posta opinione del Villari, che fa della condanna la tragica conclu– sione di un equivoco politico tra il frate e il popolo fiorentino. Vien fatto di domandarsi: dov'era quella moltitudine di popolo che faceva ressa nelle chiese, che aveva dati in tanti modi mani– festi segni del proprio ravvedimento, che alla purezza dei costumi accoppiava una religiosa compunzione, che ostentava il suo rinato fervore cristiano nelle processioni e nei bruciamenti delle vanità; dov'era, dico, quella moltitudine, quando la sentenza fu eseguita, e perché non si mosse ? Se il popolo fiorentino avesse ·visto nel con– dannato la vittima innocente di un ideale religioso, nel quale aveva convincentemente creduto, si sarebbe sollevato a proteggerlo e a Aalvarlo con la forza del numero contro una minoranza di Arrab– biati. Per comprendere lo strano mutamento bisogna rifarsi indietro, alla prova del fuoco, che per i fiorentini avrebbe dovuto essere, e non fu, la prova del fuoco delle virtù taumaturgiche del frate, la con– ferma per soprannaturale intervento di quanto il Savonarola aveva detto e operato. Terribili per lui e impressionanti per i fiorentini le parole dell'avversario Francesco di Puglia, che accettava l'esperi– mento: « Io credo bene ardere, ma sono contento per liberare questo popolo )). E poi, con mordente ironia : « Se lui non arde, credetegli come vero profeta)). La mancata prova fu la rottura dell'incante– simo : il popolo fiorentino vide dileguare dietro le fiamme e il fumo di quell'inutile rogo, l'alone di santità del suo profeta e gli diventò nemico. FenolJ!eno naturalissimo in una folla, che ha pur la sua logica. Eppure lo Schnitzer, a differenza del Villari, mette in dub– bio, anzi nega, che il popolo fiorentino si sia rivoltato al Savona– rola, reputando che contro il frate si siano messe « quelle poche persone che gli era.no di già avverse o che erano tentennanti nella fede in lui)). Contro la sua ipotesi che, del resto, i fatti dimostrano poco fondata, stanno però le testimonianze di due spettatori degli avvenimenti : il diarista Luca Landucci e Francesco Guicciardini, quello uomo d'età matura e piagnone, questo giovane e devoto al Savonarola: l'uno e l'altro giudicati dallo Schnitzer, nel capitolo che tratta degli scrittori contemporanei, narratori veritieri e degni della maggiore credibilità. - Si ritorna così alla vecchia tesi del Villari, la quale offre anche _una persuasiva spiegazione dell'improvviso _ridestarsi ~ licenziosit~ e di appetiti disordinati dopo la parentesi savonarohana, per cm Firenze da terra di redenzione si ridusse di nuoyo· a bolgia di dan– nati. Gli è che quel pop~lo cli mercanti, che doYe,a le sue fortune al

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