Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

ALLA RICERCA DEL VERO SAVONAROLA. Ogniqualvolta m'accade di occuparmi del Savonarola, un ma– ligno spirito, non so perché, mi ricaccia alla mente le ultime pagine della biografia del Villari, dove il frate assurge a Cristoforo Co– lombo dell.e vie dello spirito; a « profeta del nuovo incivilimento»; a « Titano >>che, sorto a combattere i vecchi idoli, prepara col Te– lesio, col Campanella, col Bruno, il terreno a Galileo, a Bacone, a Cartesio ; a armonizzatore della ragione e della fede, della religione e della libertà. E, infine, - conclusione messianica, - a grande preannunziatore dell'unità religiosa del genere uinano, della ri– forma cristiana e cattolica, che il mondo aspettava sempre quando il Villari scriveva e aspetta ancora. Nessuno oggi certamente si attenterebbe ad ingemmare la figura del frate cli San Marco cli tanti pregi e scoperte peregrine, e appare anche strano che vi si attentasse, un'ottantina cli anni fa, il Vil– lari, il quale, educato alla scuola del De Sanctis, doveva essere men che disposto a lasciarsi abbacinare dai bagliori saettanti di una religiosità, in cui avevano tanta parte la profezia e il messianismo. Gli è che il Villari, trapiantatosi da :Kapoli a Firenze, si era lasciato prendere dalla temperie locale impregnata di savonarolismo senza perdere del tutto ciò che aveva acquistato nel tirocinio educativo del paese natale e, dando l'ultima mano all'opera che doveva essere e fu la maggiore apologia del Savonarola, non seppe resistere al piacere di foggiare un uomo per metà religioso schiettamente cat– tolico che predicava la necessità di una riforma della Chiesa e la conciliazione tra ragione e fede, religione e libertà, per metà « eroe del pensiero>> (non troppo ortodosso però, se poteva stare in– sieme con Telesio, Campanella e Bruno), che spianava la via alla :filosofia moderna, dallo sperimentalismo galileiano all'intellettua– lismo cartesiano. Che quelle pagine siano conclusione logica dell'opera non pare. Di veramente sentito non c'è che una cosa sola: l'esaltazione del Savonarola come martire. Le parole «eroismo>> e «martirio>> s'in– seguono con la frequenza di un motiv<? dominante. La ragione è questa, e non concerne il Villari soltanto : che i biografi hanno misur;ta la grandezza del Savonarola dall'iniquità della condanna, ibliotecaGino Bianco

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