Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

IL MARE. Pare che le razze migliori siano in montagn;:i,; quelle marine non sono belle, specialmente su alcune coste dell'Italia meridio– nale : furono troppo rimescolate, e spesso ne soJ10 venuti fuori degl'ibridi; alcune si mescolarono coi pirati. Neppure le donne sono belle, in. cotesti luoghi: hanno soltanto begli occhi con la pupilla grande, da orientali; s'incontrano soltanto le sere di festa, camminano q~asi sempre in compagnie di tre : spesso stanno ab– bracciate, quella di mezzo stende le braccia sulle spalle delle due compagne, le compagne con un braccio le cingono la vita, ognuna dalla sua parte. Una sera vidi un gruppo così, e quella al mezzo, che portava una sciarpa di seta intorno al collo, aveva legato con le due cocche della sciarpa il collo delle compagne. Guardano gli uomini come se non ne avessero timore ; al contrario delle orien– tali, sono magre; ma non hanno altra attrattiva che gli occhi. Io mi trovo in un paese di questi; è stanco e solitario ; vi sono molte donne; gli uomini, che fanno i pescatori, hanno paura del mare, perché lo conoscono, ed è pericoloso navigare con loro perché al più piccolo incidente si fanno prendere dal pànico. Ma i migliori di loro e i più audaci hanno emigrato. Come tutti gli abitanti dei paesi solitarii, credono alla fortuna improvvisa. È un luogo fre– quentato dai forestieri, vi si trova gente d'ogni parte del mondo, non si sa perché arrivata e. rimasta qui per lunghe stagioni. Si vede sùbito che non è gente ricca, spesso neppure agiata; qualche volta è povera addirittura. Fugge le città, le regioni fredde e cattive, le leggi della vita civile, e la necessità. Non hanno avuto fortuna, forse l'aspettano ancora, come esuli che attendono il loro giorno; sono quegli stessi che nelle città del Settentrione stanno nei caffè degli artisti, forse perché a casa non hanno stufa, e nelle loro stesse città si distinguono, rappresentano un nucleo, si conoscono come iniziati d'una sètta, disprezzano quei che hanno fortuna, reputandosi mi– gliori di loro. Perciò qui si respira un'aria sottile, viziata; il pae– saggio stesso è specioso, perché, essendovi poco spazio, e il paese costruito sulle pendici del monte a picco sul mare con una breve spiaggia, le case si annidano nei punti più in,erosimili, e per ac- t !. - Pcarrso. liotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy