Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

LIBRI. BEJNEDE'.ITO OROCEJ, Aiessandro Manzoni. Saggi e discussioni.' - Laterza, Bari, '1930; L . .S. Da alcuni anni a questa parte è nell'aria, - nell'aria, S''intende, dei cenacoli letterari e studiosi, - un rìnnovato manzonianismo : inteso non pure come imitazione di lingua e di stile (anch'essa evidente in taluni scrittori), ma più co1Ìle prosecuzione di un metodo dì vita e di una determinata .attitudine mentale. ,Se questo costituì dapprima un'op– portuna reazione contro certa retorica morale ed estetica che sempre più s'andava di:ffondenclo; ora invece, a mano a mano che quel suo com– pito benefico s'es;:i,urisce e si rende inutile, quest'atteggiamento manzo– niano rivela il difetto fondamentale che è in _esso implicito : e cioè la confusione dei valori estetici, che nello scrittore lombardo furono gran– dissimi, con quelli della sua vita morale, non da tutti imitabili e neppure sempre esemplari, e quelli infine del suo pensiero, limitati e in molta parte estranei alla nostra curiosità attuale e viva. Né la ragione di questi limiti è senz'altro da ricercarsi nell'adesione del Manzoni ad una fede positiva: ché, pur nell'orbita, del pensiero cristiano, e anche del catto– lico, altri pensatori contemporanei han saputo_ accogliere problemi nuovi e risolverli con larghezza e originalità ùi metodo. L'elaborazione delle idee cristiane e cattoliche nel Manzoni invece non s'allontana dai binari consueti né raggiunge mai una forma sistematica e veramente filosofica: e la sua religiosità, stessa, ci appassiona e ci attrae solo in quanto è rivissuta in un sentimento profondo e in una commossa fantasia. I nuovi manzoniani invece esaltano alla stessa.stregua, e ,senza distinguere, la Morale Cattolica e i Promessi Sposi, il Discorso sulla storia longobarda e l'Adelchi (senza intendere che le opere morali storiche linguistiche rappresentano un piano secondario e meno personale nell'operosità del loro autore) e discorrono, non senza palese esagerazione, di una grande profondità di vedute filosofiche e di una concezione ,storiogrwfica non solo nuova, ma mira,bile, la sola anzi che meriti di chiamarsi scientifica. Non v'è da stupire perciò se, in tanta confusione di valori, i tenta– tivi di chi si sform di distinguere e chiarire le ragioni dei diversi giudizi son seguiti con animo ostile e suscitano in molti una reazione pronta, assai più sentimentale che ragionata. Se ne dovette accorgere il Croce che, per aver voluto mettere ~n rilievo, in una sua «memoria», i limiti del pensiero filosofico e storico del Manzoni nelle Osservazioni sulla Morale Cattolica, si trovò sfrbito contro una schiera d' avversari scan– dalizzati e battaglieri. Primo il Orispolti (in tre garbate lettere, nel- BrbliotecaGino Bianco

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