Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931
588 B. Cicognani La bambina faceva vita di là, nella stanza in cui era venuta alla luce, e che ora era la camera della halia, e in quella accanto cl'!_e. Romualdo aveva fatto ridurre pèrché servisse come toilette. Nella camera materna la pòrtanmo ogni tanto a farla vedere alla madre. Questa era ancora a letto perché il professore aveva consigliato che non s'alzasse almeno per tre settimane. Gliela portavano "custo– dita" d'allora, che sapeva di latte, di bagno e di cipria: con la roba bella come se la portassero a far vedere a una persona di sugge– zione presso cui la bambina avesse a far figura. La signora Isa,bella accompagnava quasi sempre la balia,: questa arrivata al letto, por– geva la creatura alla madre. E a, Beatrice faceva l'effetto che le presentassero una cosa che apparteneva alla balia, invece che a lei. Rimanevano lì, la signora Isabella e la balia, à covare ancora, con gli occhi, la creatura, senza lasciarla con gli ciechi un momento. E Beatrice si sentiva impedita di far festa a quel corpicino vivo sulle sue braccia, di far una carezza a quelle gotine, di baciare quegli occhini. S'era destato anche in lei l'amore materilo: e le era impedito il manifestarlo. Contemplava: e tutta l'amarezza di cui traboccava l'anima traspariva dalla sua faccia. Le donne stavano con una certa tensione. E allorché la balia riprendeva la oimba, Beatrice· vedeva che per quella era come quando ·uno che è dato in mano a un altro, a esaminare, un suo oggetto caro e prezioso, allorché lo ripiglia, si sente sollevato. Andavano via le due donne, e Beatrice, rimasta sola, lascia.va che le lacrime le rigassero le gòte. Ohe solchi, d.entro ! Or a che an che lei cominciava a sentire per la sua creatura qùello che ·1e altre mamme, ecco ehe le era staccata, tolta: di già non più sua,. E anche Romualdo ella lo sentiva staccato: sentiva d'essere passata in ombra. Ogni tan~o, come faceva per lei, quand' ella era incinta, arrivava iinpro vviRamente: ella sentiva il rumore del– l'auto che faceva schizza.re la ghiaia: sentiva il passo di lui fret– toloso di là, la su a voce, le feste che egli faceva alla bimba e i com– plime:qti alla balia e poi di nuovo il s,uo passo nell'anelito .... Aspet– tava, di sentire aprire l'uscio cli camera, la sua mano girar la mani– glia .... Egli passava di lungo : di già per le scale: il rumore del motore rimesso in azione. Il battesimo fu celebrato in casa, al compiersi del primo mese. Fu madrina Maurilla. Anche durante quella cerimonia dunque la bimba fu su altre braccia. Beatrjce 1 in silenzio, si strusse di gelosia. E dopo, al vedere come tutti a gara - il babbo, la nonna, Maurilla, la tata, persino la Teresina, lo stesso marito di -Maurilla, e la si– .gnora Bettina, invitata a,l battesimo anche lei - si passavano la bimba prodigandole le paroline ed i vezzi come se fosse di tutti fuori che sua,, a vedere che a lei appena solo quelli di fuori. per educazione, rivolgevano qualche complimento, ma che di fatto era BibliotecaGino Bianco
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