Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931
550 M. Moretti suo Palon le tornava a casa ubriaco fradicio? Sapeva che un pesci– vendolo ubriaco bestemmia e· bastona la moglie, e « quando si be– stemmia si ha più forza>). E poi le spiaceva che quel :ficcanaso chia– mato, non si sa perché, Pesce Fritto, e i suoi amici triviali sareb– bero tornati a questa mensa gentile come quella d'un santo pretino a mangiar coi pugni sulla tavola e a dir cose tutte sgradevoli. Uno le aveva detto che il matrimonio al giorno d'oggi non conta per nu lla, e questo era quasi gentile, ma quello stesso mezz'ora dopo l' ave.va derisa per la troppa magrezza, ché a un uomo come Palon bello grasso ci sarebbe voluto una donna pesante, quel che si dice una « sposa da tasto>>. Si tastava il seno,, le braccia: era magrn,, non era << da tasto)). -Ma l'espressione l'aveva talmente colpita che non immaginava ormai che donne solide, ben pian– tate, rotonde, nude, bianche di latte, attorno alla rinata bramosia di Palon, che poteva anc6ra ammogliarsi. E ora i colleghi gli ~vevan messo questa pulce nell'orecchio! Bene, vuol dire che se Pa– lon sposerà la sposa da tasto, lei se ne andrà zitta zitta e cercherà un posto di serva in tutt'altro tipo di casa, dove non si parli di mare. (Niente più parcenévoli allora; dicono che nei paesi dove non c'è il mare la gente parli un po' meglio). Ma le vengono anche pensieri di strana e goffa ignominia : che se fosse stata bella e se il residuo della bellezza le rimanesse anc6ra, magari nel lampo degli occhi, si metterebbe a fare, anziché la serva, la « pu )). Lei sa benissimo che cosa significhi fare la « pu )) , eh' è un mestiere come un altro, come quel della moglie sterile e della gastalda. Eppure, sì, gli voleva bene davvero, ché non lo si veste un uomo per tanto tempo, non gli si allaccia le scarpe, non gli si fa la barba, non gli si taglia ogni mese i capelli. senza volergli bene e portargli rispetto. Ma, abituata a servire, a sentirsi schiava e non altro, lo avrebbe anche abbandonato alla famosa sposa da tasto invece di tenerselo stretto, di difenderlo con le unghie e coi denti. Ora poi che s'era messa in testa di perderlo, gli voleva u.n bene stranissimo, mezzo scervellato, da vecchia pazza_innamorata_: era come UJ! piz– zicorino, un ghiribizzo di gioventù e di poesia. Gli sarebbe andata dietro, lo avrebbe pedinato, avrebbe voluto vederlo a caffè o all'oste– ria, vederlo dal buco della chiave quando sedeva in casa d'amici. Gli pareva bello: un bell'uomo. Grosso, un po' grosso, come tutti quanti i parcenévoli, perché è il mestiere che porta così ? Ma gli · uomini debbono essere larghi, traversi. Non gli piaceva immagi– narlo dietro il banco di pescheria, ché dietro il banco debbono stare i garzoni, e ci sarebbe stata bene anche lei; gli piaceva meglio ve– derlo al mercato del pesce, nel portico nuovo, ove un uomo come Palon afferma la sua potenza, la gloria dei suoi telegrammi, la sua fama di :fiduciario di barche che lo fanno di volta in volta media– tore, capo del mercato, direttore d'orchestra, capo della situazione BibliotecaGino Bianco \
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