Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931

528 L. Pesoetti queste scampagnate si riferisce il bigliettino, che qui trascriviamo, ver– gato in gran furia. Carissimo Targioni, Benché il Gargani non venga, il patto fra noi corre sempre. Quelle bestiuole gallinacee hannovene ed havvi vin toscano buono e pretto, e ponci buonissimi. Dunque ti aspetto . .Scrivimi il quando. Se tu volessi portare una bottiglia di vino aristocratico, il lascio a la tua libertà. Ma il resto no: che ce n'è. Dillo anche a Chiarini. Addio. Tuo CARDUCCI. Vieni a San Romano: o mi scrivi avanti, verrò io a riscontrarti: altrimenti vetture a S. -Maria a Monte hannovene sempre. A OTT. TARG IONI TOZZIDTTI Merlo del Momo Subito per Dio. È del giugno di quell'anno la seguente ~cherzosa lettera ai tre « amici pedanti », redatta in lingua aulica cinquecentesca. Signori O. Targioni Tozzetti, G. T. Gargani, G. Chiarini, triumviri insolentissimi e operanti contro il costume de' maggiori. È fama che un giorno fra i buoni coltivatori dei classici studii · usasse di rispondere a coloro che ·con una certa premura ricerca– vano altrui di cosa che stesse loro a cuore. Questo costume de' padri pare che non arrida a voi. Ma gran torto fate non rispondendomi intorno alla II lettera del Duca d' .Alfiano 1 ), se sia o no impressa; maggior torto fate non mandandola se impressa. Imperciocché· il Duca mancando dell'antecedente non può éontinuare nello scrivere la 3a: onde maggior indugio, maggior intervallo fra l'una e l'altra lettera : e voi allora ingiustissimamente a lagnarvene. Concludo dicendo che innanzi domenica (ed oggi è giovedì) aspetto in ogni maniera vostre lettere riguardanti le bonghiane dell' Alfiano : al– trimenti protesterò pubblicamente nel Monitore Toscano· della tri– stissima figura che mi fate fare con esso il m.io Signore, il Duca; e 1) Il Duca d'Alfiano era il Pelosini. BibliotecaGino Bianco

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