Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931

GIOSUE OARDUCCI E OTTAVIANO TARiGIONI TOZZETTI. (Con lettere inedite). Nelle aule del Qolle,gio scolopieo di San Giovannino, a Firenze, 11 Carducci quindicenne, « aspro garzone» cresciuto al libeiro cielo di Ma– remma, s'incontrò con tre giovinetti coetanei. che doveva poi annoverare tra i suoi amici più cari: Ottaviano 'l'argioni Tozzetti, Giuseppe, Tor– quato Gargani, Enrico Nencioni. Era, entra.to nelle Scuole Pie fiorentine nel 1849; ad anno scolastico già inoltrato, quando il padre, ·medico con– dotto a Lajatico, fu costretto dalla reazione lorenese di que' montanari a riparare a Firnnze. Liberatosi dal corso d'umanità, Giosue si inserisse al corso biennale di rettorica, avendo a maestro il Padre Geremia Bar– sottini, ottimo frate e valentissimo insegnante; e ne fu licenziato « a pieni voti e pluralità di plauso JJ il 23 agosto 1852. Questo di San Giovannino è un periodo ormai ben noto della precoce attività del Carducci, che fu persino presidente di una giovanile acca– demia sorta fra gli studenti delle Scuo,le Pie, quella dei Filomusi; e su gli amici esercitò s.u.bito il suo fascino di irrequieto e generoso propa– gatore d'idee: diventò, come scrisse il Nencioni, il dittatore 1 ). Ma un compagno già diletto, il più pensoso e mite della combriccola, che s'agitava intorno al Barsottini, il Targioni Tozzetti, aveva ormai lasc,iato Firenze e gli Scolopii. Era andato a Pisa, alunno nella scuola privata di Antonio Guadagnoli, che aJ.l'arte di combinar rime burlesche · ~iva allora quella dell'educatore 2 ). Non fu però la separazione: i due giovani si rividero a Pisa, quando Giosue entrò alla Scuola Normale; e, ritornato Ottaviano a Firenze, il Carducci mantenne con lui un'assidua. corrispondenza 3 ). · 1) Vedi GIUSEPPE FATINI, La prima giovinezza di Giosue Carducci (1835-1857), OJ.ttà di Castello, S. Lapi, 1914; .A.NNA EVANGELISTI, Giosue Carducci col suo maestro e col suo precursore, Bologna, Cappelli, 1925 (Ofr. Giorn. stor. della lett'. ital., LXXXV, pp. 336 sgg.). 2) Vedi G. STIAVELLI, Antonio Guadagnali e la Toscana àei suoi tempi, Torino, Soc. Tipogr. Editrice Nazionale, 1907, p. 262. 3) n T. T., come scrive il CHIARINI (Memorie, p. 27), era « una specie di segre– tario della piccola brigata >J che si preparava, senza saperlo, alla fondazione della società degli « amici pedanti ». 33. - Pègaso. BibliotecaGino Bianco

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