Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931

/ , SETTIMANALI. Il monumento· a Francesco Baracca. 4 ottobre. A Milano è stato inaugurato l'altro giorno il monumento a Francesco Baracca: un mezzo uomo, ignudo, con una .fia.ccola nella destra, col capo coperto da una calotta a coda, gesiticola disperato come per libemre il resto del proprio corpo dal macigno che l'imprigiona dai fianchi in giù. B questo Francesèo Baracca? L'immagine, almeno, dello spirito cli lui, quale Italo Balbo l'ha definito nel discorso davanti al monumento? « Non è possibile a, un aviatore parlare di Francesco Ba– raicca. L'anima sosta commossa, e in ascolto. Par di riudire il rombo del motore lontano, rotto soltanto dal picchiettio della mitragliatrice in– vincibile». Tutto ci sembra errato in ques.ta, mezz~ statua senza stile. È errato il concetto, petrché un pubblic o monu mento deve essere comprensibile da tutti e per sempre, anche tra mille anni; e questo torso proteso, com'è senza nesso di struttura con. la base, è senza nesso col soggetto, dato cb:e se tra i nostri assi uno ve nei fu taciturno, tranquillo, schivo, da ogni . declamazione, di rari gesti, di nobile portamento anche nel pericolo, fu questo romagnolo esemplare. È errata la trita modellatura, -costola per costola, con u n.a p agnotta al sommo delle hraccia per mos,trarne la forza erculea, di q1 ;1.el gr etto verismo da modello, in posa che tra 1San.teVarni ed Ettore Ximen es 1 è stato l'ideale anche de-Ile-nostre scuole accademiche per cinquant'anni; e, come si vede, ancora dura. Ora,, anche se l'allegoria fallisce perché troppo nuova o troppo logo,ra, il dove1re dello scultore è cli restare fedele a~ suo tema almeno nel mo-do cli scolpirlo; e la semplicità e la sobrietà anche nel piantare e1modellare la sfatua sarebbero state in questo caso il primo dovere. Colpa dello scultore? No. Egli ha un'arte, un -suo mo-do di vedere e di fare, c.rediamo, sin'cèro. 1Soltanto non era adatto a questo, c6mp,ito. La colpa è dei committenti, della giuria, delle_ commissioni, come si diceva una volta,, di pubblico ornato, che in una città come Milano devono pur esistere. Chi ha approvato e collaudàto questo bronzo ? Chi ha per– messo che fosse er·etto, nel parco di Milano, ? Pel rest&q;ro d'un vecchio tabernacolo in monta'.gna, si scomodano so– printellldenze, direzioni gooerali, commissioni provinciali, consigli supe– riori. Per onOTare in bronzo a Milano Francesco Baracca, chi porta il peso della scelta ? Buio <:l silenzio. E cosi si popolano le piazze e i giar– dini d'Italia di monumenti « in onore ii. BibliotecaGino Bianc9

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