Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

446 .L. Ginzburg erano solo le due facce d'una medesima medaglia. Preparandosi a tradire gli alleati, come prima la Serbia, il Miljukòv non tradiva, né sé, né la propria classe. Faceva la medesima politica, e non è colpa sua se essa non è di bella apparenza. Tenta.ndo sotto l'impero le vie della pace sepa,rata con lo scopo di evitar la rivoluzione; esigendo la guerra fino in fondo per aver ragione della rivoluzione di febbraio; ricercando più tardi l'alleanza col Hphenzollern per abbattere la rivoluzione di ottobre, - il Miljukòv rimaneva egual– mente fedele agli interessi degli abbienti. Se egli non seppe aiutarli, facendosi male col picchiare ogni volta contro un muro nuovo, è perché i suoi mandanti erano in una via senz'uscita )). Sicché il Mi– ljukòv avrebbe visto nel proseguimento della guerra un mezzo per arrestar gli sviluppi della rivoluzione, imprimendole definitiva– mente, con l'aiuto della àisciplina militare e del patriottismo, quel carattere borghese che pur le attribuivano volentieri i capi mensce– vichi e socialrivoluzionari. La spiegazione è plausibile, ma secondo noi va integrata con altri elementi: il Miljukòv, che aveva difeso fino all'ultimo la necessità dell'istituto monarchico, ritenendo suffi– ciente un piccolo muta.mento in alto perché tutto come per incanto cambiasse, doveva più d'ogni altro esser tratto a pensare che la Russia da una guerra combattuta a fianco delle democrazie occiden– tali sarebbe stata senz'altro equiparata ad esse. D'altra parte, preoc– cupato di riaffermare la legittimità del Govern o Provvisorio, per cui aveva voluto perfino una specie d 'investitu.ra del granduca Mi- 0hele, egli trovava nel mantenimento degli impe gni d'alleanza pre– cedenti la prova migliore, e più solenne, di questa successione di– retta. In ogni caso, ragioni vaghe, e spròporzionate all'importanza d'una guerra, che per l'esercito russo, male addestrato e peggio equipaggiato, aveva effetti particolarmente crudeli; tant'è vero che, nello stesso partito dei cadetti, non tutti pa,revano approvarle : il 7 marzo il Nabokov, segretario generale del Governo Provvisorio, parlava assai naturalmente di pace separata con i ministri. Ma anc6ra più nebulose erano le ragioni politiche che spinsero socialrivoluzionari e menscevichi ad a,pprovare prima, e a guidare, poi, la guerra ad oltranza, e si risolvono tutte nella preoccupazione d'esser coerenti nell'appoggiare, secondo quanto era stato deciso, il governo della borghesia, accontentandosi di vaghe rinuncie di sapor democratico alle annessioni e contribuzioni di guerra. Per di più, questi partiti non avevano da ritenersi vincolati dai patti dell'antico' regime, ch'essi non avevano neppur combattuto nel campo della. legalità; mentre era necessariamente fallace ogni confronto fra la loro situazione e quella, poniamo, dei socialisti belgi, che avevano ben altre ragioni per incitare, come fecero anche in Russia, alla resiste;nza. Certo, quell'atmosfera, resa infocata dalle più diverse· «propagande)), non era propizia all'a,perta manifestazione d'idee BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy