Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

4.42 L. Ginzhurg quanto una prova di come fosse inevitabile lo sviluppo borghese del -paese>>.Non volevano assumersi responsabilità di governo; ma l'ac– cordo con i socialrivoluzionari sulla questione dell'appoggio, sia pur diversamente inteso, alla· borghesia li tramutò in un qualsiasi par– tito parlamentare e legalitario, straniato dalle sue origini e, in un certo senso, anche dalle sue teorie. Trotskij dimostra che anche i bolscevichi corsero questo pericolo: la loro formula-, escogitata da Lenin nel 1905, era la « dittatura democratica del proletariato e dei contadini», in cui il proletariato avrebbe rwuto un'« egemonia)) : qualcosa che, presupponendo nei contadini la capacità di compier la loro rivoluzione seguendo l'esempio degli operai, ~tava fra il re– gime borghese e la dittatura del proletariato, contrapponendosi a tutt'e due; e in ogni modo, secondo i capi bolscevichi tornati prima di Lenin dall'esilio o dalle galere, progetto da realizzar nel futuro, dopo ehe si fosse esa,utorata l'autorità del Governo Provvisorio. Trotskij afferma perfino che questa « dittatura democratica)) era intesa come un passag~-io al regime parlamentare: certo è, che ormai poche e formali erano le ragioni di dissenso fra bolscevichi e mensce– vichi: sicché si parlò con molta sincerità di fondere quelle Ciheuna volta erano state le due ali del partito socialdemocratico; ma l'arrivo di Lenin, il 4 aprile, coincise con uno sconcertato ristagno della cor– rente unitaria, che poi scomparve del tutto, cedendo il posto a un intransigente spirito di opposizione. Anche quando non si accetti interamente la severa diagnosi di Trotskij, - ch'è sempre propenso a veder la ragione solo dalla parte di Lenin, tanto più che s'atteggia a suo unico interprete, - bisogna riconoscere che i bolscevichi allora attraversarono una crisi, per cui parvero confondersi nella deca– denza degli altri partiti socialisti; solo dopo l'arrivo di Lenin la loro tattica mutò recisamente. Quando Lenin presentò al partito le « tesi del 4 aprile», in cui per la prima volta si parlava di pace immediata e di dittatura del proletariato, e come di conquiste d'un prossimo futuro, giacché bastava chiarire la situazione alle masse per averle amiche e consenzienti, fu trattato da visionario, che troppi anni di esilio avessero straniato dalla realtà della vita poli-· tica russa; p"erò l'impressione fu enorme, e a poco a poco, spinti dall'autorità del capo e dall'incalzar degli avvenimenti, tutti si schierarono di nuovo intorno a Lenin. Dice giustamente Trotskij che da questo non bisogna desumere ClheLenin sia stato il demiurgo della rivoluzione : ((Se in generale la nostra esposizione mostra e dimostra qualcosa, speriamo sia che Lenin non è stato il demiurgo del processo rivoluzionario, ch'egli s'è solamente immesso nella catena delle forze storiche obiettive. Ma in questa catena è stato un grande anello. La dittatura del proletariato era la conseguenza di tutta la situa,zione. Ma bisognava stabilirla. Non si poteva stabilirla senza il partito. E il partito poteva adem- BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy