Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

TROTSKIJ STORIOO DELLA RIVOLUZIONE. Nel primo volume· della Storia della rivolitzione russa di Trotskij sono studiate le cause, remote e immediate, e sono descritti gli av- · venimenti noti sotto il nome di « rivoluzione di febbraio», cioè il sorgere e il decadere del governo democratico. Prima della fine del- 1'anno Trotskij spera di pubblicare anche il secondo volume, in cui saranno narrate le vicende del colpo di Stato dell'ottobre 1917; ma non sembra azzardato supporre che il carattere di quést'ultima parte sarà un poco diverso, non solo per l'inevitabile prevalere dell'auto– apologia, ma anche perché nei primi mesi della rivoluzione Trotskij era in America (poté arrivare a Pietrogrado Holtanto nel maggio), e perèiò :fino all'estate non riusci a ingranarsi del tutto nella lotta politica: così, facendòsi storico, egli ha dovuto, anche prescindendo dalle ragioni di obiettività che sovente proclama, rivolgersi ai do– cumenti per la ricostruzione del periodo r-ivoluzionario iniziale; d'al– tra parte, la conoscenza di uomini e d'ambienti per esperienza per– sonale immediatamente successiva dà un valore di testimonianza anche a quest'indagine condotta quasi per intero con il solito mate– riale ch'è a disposizionè degli studiosi. È per questo che ci pare opportuno esaminare a sé, come fosse un'opera conclusa, questo. primo volume, rilevandone il concetto informatore, e segnalando i vari contributi che può aver portato alla chiarificazione dei diversi problemi storici particolari. Non sarà inopportuna una certa pru– denza critica, trovandoci dinanzi a un polemista raffinato e geniale, che sa trar partito da ogni spunto a favore della sua causa; ma non bisognerà neppure lasciarsi sviare dal pr~giudizio delia « storia im– parziale)), sogno inappagato del positivismo, tanto inetta e inutile che anche il marxista Trotskij la deride: il proposito dell'autore di dare « un'immagine intimamente plausibile del reale processo ri- - voluzionario )) è appoggiato da troppe prove di equanimità perché s'abbia a mettere in dubbio la sua probità d'intenti. È vero c·be il concetto informatore del libro, - il progressivo affermarsi dell'idea del « sovièt )) (il « consiglio )) dei deputati degli operai, dei soldati, e poi anche dei contadini), più per l'inevitabile pressione delle circostanze che per <'tiretto volere di uomini, - con- - BibliotecaGino Bianco

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