Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

LA NOTTE DEL 12 MARZO 1917 A PIETROGRADO. - Qui all'Ambasciata inglese, non alla porta grande, fermatevi alla porticina a sinistra. Il butler CJhemi ha introdotto deve essere irlandese. Colpi.di fucile battono soffici sui vetri doppi. Gli occhi abbacinati dalla neve. Miliukoff, la pozza di sangue dinanzi a ,San Simeone, quella teo- · ria interminabile di uomini neri che si sgranavano sul bianco silen - ziosi, tenendosi per mano come bambini. I~ ritornello della Marsi– gliese cantato come una preghiera. Il piccolo uomo panciuto, in tuba con una scimitarra a spallarm che attraversava la Millionaia a passo di parata seguito da dodici uomini urlanti. Cosacohi rigidi incastrati nelle selle partono al piccolo trotto sui cavalli inquieti. Improvvisamente mi pare di aver dinanzi il Granduca Dimitri Pavlovich alto bellissimo con gli stessi occhi di vetro azzurro che gli vidi a colezione al Yacht Club all'indomani dell'uccisione di Rasputin. Mi dice: -- Harold will be here at once. Non lo conosco, è veRtito di grigio. Mi guarda appena, ha una risata, rauca di vecchio e sparisce. La porta resta socchiusa e il fascio di luce che ne irrompe mi fa riconoscere ·la stanza quadrata e verde, i due acquarelli di Brangwin, i pezzi d'argenteria cc old georgfan >> lustrati sino al parossismo. Una borsa di tabacco, gior– nali russi, il Manchester Guardian. Risalgo il raggio di luce che taglia a metà un tavolo da toletta con due vasi di pomata bianca. Odore di lavanda, ed entra Harold. Mi sembra pilÌ magro nel frac troppo sagomato per un inglese, col gilet aperto a cuore, come lo portano gli ufficiali di marina. I capelli biondissimi spartiti sulla fronte brillano e brillano gli occhi. Vi scorgo una fiamma rossigna. - Avete incontrato Evelyn Stuart. F.lun mio compagno di Eton giunto ieri da Londra. Scrive per due riviste inglesi. Ebbe una pessima reputazione, ma è un buon ragazzo e ve lo potrei dimo– strare. Rivedo il volto bellissimo di Evelyn, sento la sua risata di vec– chio, mi accorgo che gettava braccia e gambe scompostamente, son sicuro ch'egli è a Londra da sei mesi. Biblioteca Gino Bianco

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