Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

LIBRI. ANTONIO BANFI, Vita di Galileo Galilei. Con un ritratto e un autografo, - « La Cultura>>, Milano-Roma, 1931. L. 20. L'assunto del Banrfi era difficile. Una vita di Galileo non può non dare il primo posto all'opera scientifica di lui; al di fuori di questa che cosa sarebbe stata la sua esistenza ? Ma una esposizione sistematica, in linguaggio tecnico, della meccanica e dell'astronomia galileiana awebbe mandato all'aria la narrazione della vita, e non ,sarebbe riuscita adatta a quel più largo pubblico, non scientifico-professionale, cui il Banfi inten- · deva dirigersi. Occorreva dunque inserire le necessarie indicazioni, suf. ficientemente particolareggiate, nella trama cronologica della vita gali– leiàna, ponendole in relazione collo svolgimento della sua carriera, cogli ambienti in cui egli visse, colle personalità e le forze.sociali che influi• rono sui destini di lui, e, - s'intende, - colla pel)sonalità intima del Galilei. Occorreva far convergere i lineamenti dell'op('lra, galileiana alla caratterizzazione dell'uomo; e al tempo stesso mostrare come il carat– tere dell'uomo si riflettesse nell'opera sua. Quando avremo detto, che sostanzialmente il Banfi ha assolto l'im– pegno, ce .ne sarà abbastanza per dare un'idea del libro; e sarà dato insieme di esso il giudizio, nettamente positivo, che merita. L'equilibrio degli elementi biografici e di quelli scientifici, e non solo l'equilibrio; nia la fusione, sono stati raggiunti. L'esposizione del metodo, delle teorie e delle scoperte galileiane è sufficientemente chiara, solo che sii voglia adoperare quel tant!) di sforzo mentale, che in argomenti simili. è pur sempre necessario. Qua1che annaspar di frasi non manca; ma è incon– veniente raro. Piuttosto, si ritorna un po' troppo ripetutamente .su certi concetti fondamentali; - per esempio il contrasto fra la v<'lcchia fisica e 'quella galileiana, e quello fra la teologia e la nuova ,scienza, - che avr,ebbero guadagnato a essere esposti più compfotament-e in una volta, nel punto più adatto, facendovi in seguito· semplici riferimenti. Non è un difetto sostanziale; ad esso fanno compenso le larghe esposizioni, ass,ai ben riuscite, delle più ampie opere galileiane, soprattutto del Sag– giatore e del Dialogo sopra i due mas'Simi sistemi. Il Banfi $cava un po' troppo fondo il fossato tra il peripatetismo del tempo e il pensiero galileiano. Egli non tiene sufficientemente conto di elementi nuovi affioranti in ;fisici aristotelici del '500, elementi su cui invece insiste il De Ruggiero nei due eccellenti volumi dedicati recente– mente alla storia della .filosofia del Rinascimento. D'a,ltra parte il Banfi non si sofferma abbastanza f'IU elementi antiquati perduranti in Galileo, BibliotecaGino Bianco

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