Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

FORAIN. Ecco una pagina di Forain nel Figa,ro : qualche segno volante, poche parole di leggenda; eccone un'altra: anche in questa i segni sono pochi, la battuta è serratissima nelle parole necessarie .... Se a sfogliare questa veochia collezione, del Figa,ro siamo in più d'uno, subito una discussione s'accende e c'•è chi vuol giudicare Forain disegnatore e lo giudica se– veramente. Grosso errore. Questo è il giornalista Forain, il giornalista che dice quel che vuol dire e lo dice b~ne, a questo modo, col disegno e la bat– tuta. C'•è qualcuno che vuol mettere in dubbio la prestigiosa maestria, la bravura, questa forza che in pochi segni e quattro paro•le condensa, un articolo? che risolve una battaglia con una sciabola.ta? Nessuno. Su questo tutti d'àccordo. - Ma il disegnatore? - insiste il giudice severo. Ah,_ecco: per misurare la forza d'un disegnatore, o per dirla come ora si usa, per saggiarne i carati, c'è un metodo ottimo: copiare un suo disegno. (Naturalmente il metodo è buono soltanto per chi sa disegnare; per chi non sa o crede di sapere è pericoloso). Provate a copiare un disegno di Forain e vi accorgerete di fare una, fatica, - come dire ? - un .po' bassa, di compiere un lavoro sospetto, un poco disonesto, come se imitaste la calligrafia e la firma d'un amico. Questa sensazione è ' specialissima e rivelatrice. Rivela che un disegno di Forain è più che a,ltro una scrittura. - Il disegno non è una scrittura, - ammonisce il giudie<:lsevero. D'accordo; ma bisogna distinguere fra disegno e disegno. Questi di Forain sul Figa,ro non sono disegni che l'artista ha fatto per sé; non rispondono a un bisogno di indagine e di studio, e per esser più precisi ed espliciti, l'artista non li ha fatti per capire. Sono figure in un giornale. _ C'è una. estetica del giornale, in· funzione beninteso della speciale psicologia del lettore? C'è. Tanto è vero che chi impagina un giornàle adopera con arte i varii caratteri tipografici e li muove distribuisce e dosa secondo uno specialissimo contrappunto. Forain mette il suo nero sul bianco della pagina, - bianco per modo di dire, - come nessuno ha saputo prima di lui: da maestro. Quattro segni rapidi volanti che da quel bianco sporco s'avventano agli occhi del lettore, foss'egli il più distratto. Sotto, poche parole che illuminano una posizione (quasi BibliotecaGino Bianco

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