Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

472 B. O'icognani - Io non pensavo a codesto: codesto non m'era passato n~ppur per la mente : io ·pensav;o alla deformità, mia. - Quale? - Quest'occhio .... Il professore sorrise. - Una deformità? E à potuto pensare che fosse ereditaria? Ma è un volersi creare un martirio per gusto. Dorma, dorma i· suoi sonni tranquilli. E poi, oggi, se mai anche, per una _coinci– denza fortuita, il figliolo dovesse a un certo momento accennare a uno strabismo della natura del suo, oggi, è un'operazione da nulla, fatta a tempo. Ma ella vedrà che tutto andrà, bene. Fede, ci vuole, gliel'ò già detto; abbia fede nella natura o, se preferisce una pa– rola più augusta, una, parola che dice lo spirito, l'anima della na– tura, fede nella Provvidenza. Il professore parlava ora come chi dopo essere stato in angustia n'è uscito: con lo stesso senso di soddisfazione, di liberamento. Questo non sfuggì a Romualdo. E nel ritorno, ripensando al dia– logo, siffatta impressione gli risaltò anche più viva. E cominciò a rifletterci sopra e a ricostruire a ritroso il aialogo. Il professore s'era sentito sollevare il cuore quando aveva capito che lui allu– deva alla imperfezione propria, al pericolo che il nascituro .ere~ ditasse l'imperfezione di lui; ma il professore, dapprima, aveva capito un'altra cosa: aveva capito che egli stesse in pensiero per il_pericolo d'un'imperfozione che dipendesse .... E il professore non era stato allora deciso, franco, sicuro, esplicito come era stato dopo : allora, una sospensione, un'incertezza, una dubbfosità. Ro– mualdo esagerava il valore di quel periodo lasciato senza finire: « non dovrebbe .... non credo .... )): era l'ammissione d'ùna possi– bilità. Ben altro il tono, poi, dell'esclusione netta, senza riserve: « Dorma, dorma i suoi sonni tranquilli)). Dunque una possibilità c'era, forse unà probabilità,, fors'anco una quasi certezza : ora ca– piva c01µe à, lui, padre, avrebbero 'negata l'esistenza d'una possi– bilità anche nel caso d'una certezza, fin alla fine, fin a quel momento in cui la certez,za non sarebbe stata' più nascondibile. , E codesta spfoa gli penetrò senza speranza di liberazione. Anzi, come succede, ogni te:ntativo per liberarsene faceva sì che quella si conficcasse più dentro. Cercò_,da quell'uomo forte che era, di rea– gire, di vincere: faceva di tutto, 9gni volta che quell'idea spaventosa gli si presentava - e era allora un avvelenamento di tutto il suo essere - per discacciarla, per _divagarla, per non fissarcisi sopra: si metteva, in moto, si ingolfava in un affare : ma ecco che a un tratto un'immagine gli traversava il cervello, una visione gli si presentava: una figura anchilosata, una creaturina attrappita, contorta : una gobbina. Era questa la :fignra che lo sbigottiva Biblioteca Gino B!anco

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