Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931
468 B. Oicognani Il professore sorrise tra l'arruffìo della barba: - La signora Iginia ci lègge. Quel foglio costituì. come una tavola della legge : quelle prescri– zioni scritte in un carattere decifrabile solo dalla signora Iginia assunsero una forza elle aveva del religioso, del sacro. E per riflesso anche la figura dell'interprete dei segni misteriosi e magici acquistò un'autorità quasi di sacerdotessa: per bocca sua parlava l'oracolo. · E tutta la casa dipese da lei. Tutti, tutte le attività, conver– sero alla scrupolosa osservanza di quella carta in cui erano le con– dizioni di vita o di morte per la nuova creatura. Tutti, tutte le atti– vità, furono orga,nizzate per questa vittoria della nuova vita. E tutti risposero h;tintiva,rnente per il desiderio della nuova vita, perché quest'essere nuovo nascesse. Anche la Raffaella. Il pensiero per il suo Pierino, che ogni tanto mandava qualche cartolina e a cui ella scriveva lettere lunghe prima d'andar a letto - e codesta notte poi non dormiva -, il pensi!:lrO per il suo Pierino vagante pei mari, approdante a ignoti porti, non era, più il solo a occupar la sua rò.ente; accanto a quello _:_e a lei sembrava come nascente da quello e non se lo sapeva spiegar neppur lei -, ora c'era il pensiero d'una creatura .... d'una crea– tura che. doveva nascere. E codesto pensiero le faceva rigermo– gliare i ricordi più ca,ri.... certi ricordi che ella vagheggiava segreta, ch'ella aveva sempre vagheggiato in segreto, con una vergogna, un - sospetto quasi di sé: che una parte cli sé non la sorprendesse in codesto vagheggiamento ; certi ricordi del tempo in cui giovanina era venuta in quella villa, a,llora diversa, all'antica. Guglielmo faceva confondere la Teresina : cc Quando toccherà a te, bisogna che le cose vadano regolari : questi son lussi che si pos– son permettere soltanto·i signori. Non prendere esempio .... >>. - Per grazia di Dio, io credo d'essere fatta a modo. - Davvero? E Guglielmo allora la stringeva da mozzarle il fiato e le diceva all'orecchio delle paroline: e lei diventava rossa non si sa se per le paroline o per il respiro impedito. ·In quanto alla signora Isabella, non_ fu mai vista madre così compresa del pericolo della gravidanza d'una figliola. Non dor– miva, non mangiava, non respirava. Si dava un moto per cento; · sempre in agitazione, sempre col cuore in sospeso, pronta sempre a rizzarsi, a correre, a far trillar campanelli.. - Mamma, per carità, mamma .... - Beatrice si raccoman– dava perché stesse quieta, perché la lasciasse un po' quieta. - Ma è un'ossessione. -Mi vuoi far morire davvero. Mi voleie, fra tutti, veder morta davvero. BibliotecaGino Bianco
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