Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931
328 B. Oioognani formazione: allora entran nell'uomo e gli fanno il sangue, i mu– scoli i nervi diventano cellule dell'organismo; dopo, son sempre ' ' cosè appiccicate. E quando Beatrice era scesa e aveva veduto Pierino - e le era parso anche più fanciullo -, l'idea di lui solo lontano perso nel mondo l'aveva commossa: - Sicché ci lasci ? Un'intonazione che Romualdo non aveva sentito mai. In Pierino una freschezza aveva alitato dentro le -vene, per tutto l'essere: Romualdo che lo guardava, lo vide diventar pallido e chinar il viso; e sùbito riprendersi. Ma poi, né quel giorno né dopo, Beatrice aveva fatto più accenno alla partenza di 1ui. S'era già guastato il tempo: era una :rirnttinata piovigginosa pro– prio novembrina. Il camion era già venuto presto a caricare il cassone. Ora, a piè della rampa, era già pronta l'automobile, e Romualdo al volante sollecitava sonando la tromba. Comparve Pierino con la zia a fianco che lo stringeva a un braccio con a'mbe le mani. Vestito con gli abiti nuovi, con delle scarpe ma– gnifiche, i calzettoni, un paltò marrone, la sciarpa al collo, un berretto vero-inglese, una valigia nuova in mano; e un'espressione, in faccia, di trasecolamento .. La zia l'accompagnò fino all'automobile, gli apri lo sportello, lo baciò ancora a lungo - Romualdo sonava impaziente la tromba - lo mise dentro. Guglielmo ehe era. davanti, accanto al padrone, si· assicurò che lo sportello fosse richiuso bene. · La Raffaella rimase ritta in mezzo al piazzale, piangendo, col fazzoletto sugli occhi. - E poi, come avviene quando è- partita una persona cara stata ' ' sempre con noi e ora- chi sa quando la rivedremo - che si sente il bisogno di rivedere la stanza, le cose rimaste senza più lei, e"-– allora si misura tutto il vuoto che ella à lasciato - così la Raf– faella. Era quella ]a camerinà,, era quello il letto di Pierino calao · ancora di lui, che serbava ancora l'impronta calda di lui; e era lì, a piè del letto, da quella parte, era lì che essa lo aveva veduto .... Ma perché, Signore Iddio, ma perché? ... Di cose di lui non c'era più, nella camera, nulla: -le cassette del cassettone aperte e vuote e coi giornali del fondo all'aria; ma c'era, non essendo stati an– cora aperti i vetri della finestra, quell'odore particolare suo, quel– l'odore speciale proprio che ciascuno emana e s'avverte a entrar nella camera in cui uno à, passato la notte, e fa l'effetto a sentirlo ' ' , BibHotecaGino Bianco
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