Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931
'. Lettere di ·Edoardo Scarjoglio a Olga Lodi Ossani 277 dite. Io la subisco. Io mi accontentavo di un viaggio a Parigi di sei mesi, per liquidare tutta una situazione domestica e giornali– stica intollerabile. Dopo, le cose sarebbero tornate come prima. Ciò non si è voluto a nessun costo, si è preferita la separazione. Masciantonio e Michetti, chiamati qui da me per persuadere la parte riottosa, e che han fatto un fiasco solenne, potranno dirvelo. Giudicate quindi, vi prego, del caso psicologico che è molto più grave, poiooé interessa l'avvenire. Il resto non è che una sistema– zione e una liquidazione òel passato. Una cordiale stretta di mano dal vostro IL MATTINO NAPOLl Cara Olga, XXV. EDOARDO. Grazie. Il vostro responso risponde per modo al sentimento do– minante in me, che ho già fatto una metà di quel che mi consigliate. Ho rivisto la p·iccola a.mica, che non è sempre né solo ridente, ma che è anche, nella _gelosia e nell'orgoglio, tutta irta di punte acu– minate; e domenica andremo di nuovo a far colazione insieme. Se volete venire lunedì, ve ne sarei grato. Due notti di ferrovia non vi spaventano ? Verrete qui la mattjna, passerete la giornata con me, e ve ne andrete la sera. Io ho una piccola casa deliziosa, che dà sugli alberi della Villa. Se venite, telegrafatemi. Vi stringo affettuosamente la mano. EDOARDO. ibliotecaGino Bianco
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