Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931
Lettere di Edoardo Soarfoglio a Olga Lodi Ossani 275 Con un'arte infinita ella è riescita a persuadere il suo amante ad ammogliarsi, ha recuperato intiera la sua libertà, si è assicurato un pane per la vecchiaia,; e, padrona di sé, priva di preoccupazioni materiali, giovanissima, piena di vita e di amore, mi ha assicurato con un telegramma trionfale che il nostro sogno stava per realiz– zarsi, che ella veniva a me, per la vita e per la morte. Ma sapete che m'era accaduto intanto? Nei giorni agitati che io ho traversato alquanti mesi fa, nei giorni di battaglia e di veleno, io avevo incontrato qui una piccola attrice partenopea, bella an · oh'essa, sebbene non quanto l'altra, vivac~, giovanissima, ardente, e non priva di molte grazie native e d'un istintivo senso di eleganza. Ella mi fu dolce ed amica nei momenti in cui tutti mi erano ini– mici, pose là, sua bocca sulla mia, la sua piccola anima riµente sulla mia; e mi piacque. La presi come una distrazione, me ne abbeverai come d'un liquore inebriante, le apersi tutte le porte del mio mondo sensuale e psichico; ed ella vi si installò da padrona. Da due settimane durava questo piccolo idillio, sulla cui fragilità io non awevo il menomo dubbio, quando mi giunse da Parigi l'an– nunzio che ".i ho detto di sopra. Io lo comunicai brutalmente alla donna provvisoria. Vi furono scene terribili. Ella ne fu tanto am– malata, che io non ressi alla pietà, e telegrafai a Parigi per far . ritardare di alcune settimane l'arrivo. Allora la piccola donna s·in– .stallò in casa mia, si avvinghiò a me come una liana, e intraprese una lotta disperata per impadronirsi del mio cuore e scacciarne l'altra. Ciò durò più d'un mese. Ma com'ella vedeva che i suoi sforzi erano inutili, oh'ella era e da me, e dai miei amici, e dai miei stessi domestici considerata come un'intrusa che doveva da un giorno aH'altro cedere il posto alla donna vera, cominciò a depe– rire, la sua neurastenia prese delle forme allarmanti, divenne una larva che io tenevo su a furia di latte e di ricostituenti. Finalmente, dieci giorni fa, raccolse tutte le sue energie, fece uno sforzo dispe– rato, e se ne andò giurandomi. che non mi avrebbe riveduto mai più, se io non avessi riacquistato l'assoluta libertà della mia vita e del mio cuore. E ha avuto l'incredibile fermezza di mantenere la promessa. È stata ammalata, ha sofferto dei dolori terribili ; ma è rimasta s orda a ogni mia preghiera, a ogni mia promessa. Le ho scritto e.in · quanta lettere, le ho mandato cinquanta persone, la sua risp osta è stata sempre la stesi;:a: - O tutto, o nulla. Questa soluzione sarebbe stata una provvidenza per me, se non fosse sopravvenuto un fatto gravissimo. Io sono innamorato come un pazzo di questa piccola donna. Non so se ella mi avesse preso prima, o se l'indomabile energia di cui ha dato prova mi abbia scosso e conquiso come ogni espressione della forza e della combat– tività umana ; ma da che ella ha lasciato la mia casa (sono dieci
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy