Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931
272 · Lettere di Edoardo Scarfoglio a Olga Lodi Ouani nulla a rimproverarmi, io posso ribattere •capo per capo tutte le accuse .che mi si possano rivolgere, e ho tanta forza e tanto sangue pugnace da affrontare ridendo e i socialisti, e il ~ord tutto quanto. . Ora che l'hallali è suonato sfido chicchessia a trovare contro di me altro che qualche bassa ~alunnia facilmente demolibile, e ho nelle mani una grande forza intatta, che da quest'urto riceve maggior vigore. Finché non avrò pubblicata la mia difesa, debbo necessaria– mente tenermi in un circolo più tosto ristretto ; ma appena mi sarò sbarazzato del fatto personale, uscirò dalla cerchia in cui mi hanno momentaneamente chiuso, e metteremo in ballo questioni grosse. Quella banda di briganti cihe divora l'Italia, dopo averci ridotti alla fame, vuol anche metterci al bando del mondo civile perché la miseria alimenta qui alcune forme viziose del sistema eletto– rale? Vedremo se la spunteranno, e vedremo se noi non sapremo dimostrare al mondo chi è che ruba in Italia, e chi è che dovrebbe andare in galera. Intanto, il primo risultato che hanno ottenuto è questo : che io, il quale ne avevo fin sopra i capelli e di Napoli e dell'Italia e avevo deciso di andarmi a stabilire a Parigi, allettato ed eccitato da questa grossa campagna che ha tutta l'aria pi preludere a una guerra di secessione, mi sento tutto pieno di spiriti bellicosi. Voi sapete che io sono un giornalista per forza, e che da gran tempo avrei abbandonato questo odioso mestiere, se ogni tanto non ricevessi un pugno nel petto che esalta il mio spirito di combatti– vità e mi risospinge nella mischia. Era un anno che io non scri;vevo più, seccato di questo noioso paese; ed ecco il pugno nel petto è venuto, a rimescolarmi la, materia grigia e a farmi risaltare in sella. Forse la Provvidenza, la quale vuole che Napoli abbia, per sua difesa, un giornale di centomila copie, ha suscitato questa tem– pesta per incitarmi a non dormire sul discreto risultato già otte– nuto, e a fare un altrò sforzo. E sia! Intanto, a furia di rappresentarmi come una specie di corsaro byroniano del giornalismo, mi hanno procurato una noia inaspet– tata : un nugolo di femmine, eccitate da tutte quelle grottesche prosopopee, mi assediano con l'offerta dei loro sorrisi. Il che non solo, in questo momento, è fastidioso, ma è àncihe, - visto ch'io ho già doppiato il capo della quarantina, - supremamente ridicolo. Ma· prendiamo anche questo male in buona pace ; e non ci lamen. tiamo della immensa sfera della umana malvagità se vi sono an– c6ra delle anime belle come la vostra, che aspetta~o le ore oscure · per vibrare con tutto il loro calore. Vi bacio la mano EDOARDO. BibliotècaGino Bianco
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