Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

Lettere di Edoardo Scarfoglio a Olga Lodi Ossani 2·11 XVIII. Paris, le 12, I. 1901. Cara Olga, Ohe cosa accade di voi '? Perché non mi avete più dato vostre notizie? Dal mese di settembre in poi, non so più nulla di voi. Non so nemmeno se siete andata- a Positano, e se vi ci siete trovata bene. Perché questo lungo silenzio? Non avete nulla da dirmi? La xostra buona amicizia non ha più, per me, neanche un po' di cu– riosità? Io ripartirò per l'Italia fra un paio di giorni, e mi fermerò un paio di settimane e forse anche tre a Napoli per far dipingere il bastimento e pulir la carena. In febbraio ripartirò per mare, non so bene in qual direzione : "dipenderà dalle condizioni dei tempi e dagli altrui capricci. In questo intervallo farò probabilmente una corsa a Roma, e spero che il vostro furore di maternità vi lascerà il tempo di venirmi a far compagnia un giorno a colazione. Io sono stato a Roma altre volte nel mese di novembre, ma non era solo e non ho potuto vedervi. Ho un vivo desiderio di passare un'ora con- voi. Un'affettuosa stretta di mano dal vostro amico IL MATTINO NAPOLI XIX. E. SCARFOGLIO. Venerdì [2 novembre 1001]. Cara Olga, Vi ringrazio per me e per Matilde delle vostre af– fettuose parole. Io sono abituato a tutte le tempeste, e questa in fondo mi diverte: diventare al ritorno da una crociera d'amore, la cible contro cui tirano, e i rancori non mai sedati e gli odii di tutto il Nord, e le i-;peranze dei socialisti, e le invidie di quanti non pos– sono comprarsi un'automobile e neanche un ciucciariello, non è cosa ordinaria. E io amo le cose straordinarie. Ma la povera Matilde, checché ne dica Roberto Bracco 1 ), è donna, e ha avuto un quarto d'ora di dolore profondo, che è pas- sato .... dopo quindici minuti. - Io ora sto raccogliendo i documenti ohe provano la stupidità e la malafede di tutte le accuse rivoltemi, e tra qualche giorno pub– blicherò la mia difesa. Dopo di che penseremo alla vendetta. Credono di aver da fare cori Rocco De Zerbi .... ' che era già vecchio e accasciato. Io non ho 1) Allude a una famosa e gustosa polemica nella quale a Roberto Bracco che l'attaccava con una certa intemperanza di linguaggio, la Serao rammentava i ri– guardi dovuti al suo sesso. Bracco, di rj.mando, le domandò come si conciliassero i privilegi fe=inili con un cosi virile esercizio della professione giornalistica. Egli, quindi, si sentiva autorizzato a trattarla, su terreno polemico, da uomo a uomo. ianco

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