Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

IL MANZONI E GLI «.UMILI>,. , LETTERA A FILIPPO CRISPOLTI. On. Sig. Marchese, Ella riconosce 1 ) che agli umili, anzi alla « gente meccanica e di pic– colo affare ll Manzoni abbia fatto nel romanzo un trattamento di favore, ma non sa risolversi .a riconoscere anche ,che ne abbia fatto il centro della sua visione storica e quindi della, sua rappresentazione artistica. Per non riconoscerlo, Ella ricorda i trascorsi :ehe Manzoni las<lia-com– rnettere aTuCheagli umili, -· e del resfo non avrebbe potuto non la,sciar– glieli commettere, essendo anche gli umili nati di donna e come tali suS1cettibili di errare, e in fatto erranti; - per: non riconoscerlo, sii mo– stra perfino pronta a mettere Lucia fuori classe, dichiarandola popolana 1) Veggo le riserve di cui ha circondato il Suo largo consenso e, sebbene Ella abbia voluto attenuarne e quasi diss.imularne la espressione nella signorile corte– sia delle parole, non me ne· dissimulo la forza. Tuttavia non mi fer!)lo a confu– tarle. Per farlo dovrei prima adoperarmi a sciògliere le mie affermazioni da quella forma un po' troppo schematica nella quale, forse per reazione a certe idee correnti, ora si presentano irrigidite. Ma questa sarebbe fatica :molto lunga e poco utile. Qui voglio solo dire che io mi sono assai male espresso se ho fatto credere di vedere nell'Innominato q1rnlche cosa c\i,_ Capaneo o di Vanni Fucci. No,. nel dire che, se avesse pensato al castigo, n~ lo avrebbe temuto, forse lo avrebbe desiderato, io volevo solo fare intendere che il suo stato d'animo era tale da fargli sentire come un sollievo la possibilità di pagare almeno in parte il male che aveva commesso. A questo proposito io vorrei richiamare la Sua at– tenzione su quel pa,sso del libro :XIV delle Aventures de Télémaque dove si parla ,di quei peccatori che sono puniti nel Tartarq con la sòla vista dei loro delitti : « I1s n'ont point b'esoin d'autre chàtiment de l'eurs fautes, que leurs fautes m~mes: ils les voient sans cesse dans tonte leur énormité; ... elles les poursuivent .... ils -demandent aux abtmes de les engloutir, pour se dérober àux rayons vengeurs de la vérité qud.les persécute.... La vérité qu'ils ont craint de voir fait leur suppliée; ils la voient, et n'ont des yeux que p~ur la voir s'élever contre eux >Y. Forse, par– lando di Fénélon non dovrei trascurare l'analisi della fiacchezza di antmo che ~li fa in vari pu:nti dello stesso Tcllémaque, e specialmente nel racconto di Idomeneo al libro XiI (« Moi méme, mon cher Mentor, je craignais que la vérité ne perçàt les nuages ))); forse dovrei ricordare molto e molto anc6ra. Manzoni aveva letto, e con attenzione, tutto Fénélon; ma aveva scarsa simpatia verso di lui per molte ra– gioni, sopratutto forse, - direbbe Francesco Ruffini, e non avrebbe torto, - per il modo in cui si era regolato coi suoi giansenisti. BibliotecaGino Bianco

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