Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

DE RÉGNIER MORALISTA 1 ). La modestia è d'obbligo per gli scrittori di massime. Hanno da farsi perdonare l'atteggiamento di giudici della vita, degli uomini e del costume, e- la forma del giudizio, ogni volta assoluta, definitiva: però vanno incontro alla diffidenza, al sospetto dei lettori, dichiarando la relatività delle loro, scoperte, la nessuna ambizione del loro proposito, che riducono magari a quello di un semplice gioco, elegante ed innocuo. I;1 gioco è antico nella patria di La Rochefoucauld, da, quando vi si esercitavano la marchesa di Sablé e i suoi amici, nel salotto da cui do– vevano uscire le Maxirnes, e a vedere come ogni giorno lo riprendono i nìpoti del Duca, bisogna accettarlo, e a volte sopportarlo, quasi un segno, una forma inevitabile dello spirito nazionale. · Disposti tuttavia. all'indulgenza quando si tràtta di specialisti, che anche possiamo relegare fuori della letteratura, nel mondo un po' vago degli autori di morale, appuntiamo lo sguardo quando lo scrittore lascia una volta il romanzo, la poesia, per darci i suoi grani di saggezza. Non gli è bastata l'opera consueta, col senso nascosto o palese, ed ha voluto raccogliere il suo pensiero, isolarlo dalle forme, o dargli la forma più acuta: naturale che si chieda al nuovo massimista la spiegazione diretta, immediata del suo spirito, qualche luce sull'altra opera. E siocome il fatto accade più spess:o nell'autunno degli scrittori, vi cerchiamo, se· non proprio il loro testamento, almeno qualche parola più intensa e conchi usi va. Veramente Henri de Régnier, rac,.cogliendo or sono due anni i suoi « jeux d'esprit», li ha accompagna.ti di tante precauzioni e· difese, che non parrebbe buona grazia esaminarli con oochio troppo severo. Del resto, poi che si presenta come un poeta << qui ·joue le moraliste JJ, pen– siamo che in fondo nient'altro ci aspettavamo cla lui, che l'intesa dunque è facile e pronta. Un volume miscellaneo che non pretende a nessuna unità, 'scritti dispersi, minori o del tutto fuggitivi, riuniti o salvati per i lettori fedeli. Diremo che, nel modesto volume, risaltano meglio le pagine in– terrotte in paragrafi sentenziosi, e le altre sono come un vano contorno ? .Non sarebbe tutto vero. Quartine d'almanacco, Billets à Lucinde, ed altri divertimenti di letterato non dicono nulla; ma lo scritto finale Paray-le- 1) H. DE RtGNIER, Liti 01i Les f1:Jmrneset L' Amonr sui vi de Donc .... et Paray– le-M onial. - « Mercure de France,,, Paris, 1929, E'r. 12. HotecaGino Bianco

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