Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

Villa Beatrìce 207 solazione : capiva qual era, in fondo, la ragione, magari incosciente, di tutto quel discorso, di quella rievocazione : toccava a lei, ora, di far quel che un tempo faceva la signora Bàrbera : aprir la ven - demmia cogliendo il primo grappolo, vuotare il primo paniere nelle bigoncie ammostando, e poi, appena pronta la prima mandata pel ti~o, tirare su il sorso del mosto schiumoso. E l'avrebbe fatto. È vero che era una cosa da farsi con una par– tecipazione istintiva, con un abbandono completo di sé : e invece ella portava la tristezza dell'aver contro, ostile, tutto ciò che era natura. Eppure l'avrebbe fatto. Ma non disse nulla. E il marito aspettava che fosse lei a dire: << Ora farò io quel che faceva la mamma)). E con le carezze pareva volesse suggerire la cosa. Bea– trice capiva e taceva. Finché fu lui che disse: - Quest'anno sarai tu la propiziatrice. Dico bene? La parola non è mia : è Osvaldo che dava codesto nome a mia madre : << la propiziatrice)). Sarai tu, quest'anno ? Beatrice assenti col ,capo. - Dovrai.alzarti presto .... Ti farà male? - A che vuoi che mi faccia male ? E il tòno era di quelli che troncano ogni discorso. La sera, una sorpresa,. Beatrice era salita su in quel momento - l'aria era ancora tutta rossa - quando senti un automobile schizzar la ghiaia e fermarsi. Romualdo, tutto il giorno lassù, non era uscito: chi 'poteva essere? Tese l'orecchio: la voce di sua madre: erano i suoi. Eppure s'era espressa bene, l'aveva detto chiaro a Romualdo: << Caso mai, un piacere ti chiedo: voglio il meno possibile mia madre d'intorno)). Era stata servita. E ora i di– scorsi, le interrogazioni, le manifesta.zioni, le rimostranze, i rim– brotti. ... Avrebbe dato chi sa che cosa per evitare il supplizio. E digià per le scale la voce materna : - -Ma dov'è questa mia :figliola? Dove sei? La voglia sarebbe sfata di mettere il segreto all'uscio : seguitò invece a disporre certa· sua roba in una cassetta del cassettone. L'uscio si spalancò e apparve la signora Isabella, eccitata, il cap– pellino, al solito, un po' di traYerso : - Bisogna venirti a scova,re ! 1<} questa l'accoglienza che ci fai? Beatrice si volse, guardò sua madre fra stupita e infastidita e si rimise, senza dir nulla, a sistemar la cassetta. Ma si senti afferrare un braccio. E sua madre, a forza, la staccò dal cassettone, la condusse in mezzo alla stanza, contro la luce: - Che siamo noi? Che son io per te da essere l'ultima a sapere, e neppure da te, una cosa .... che devi capirlo che cos'è per noi!. .. I singhiozzi erano più delle parole, e a quattro a quattro le • BibliotecaGirio Bianco

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