Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
ViUa Beatrice 203 come se fosse morta: non aveva ricevuto una lettera; sui primi, qualche cartolina illustrata : ella non aveva risposto, talché poi più nulla. I Bertani venivano ogni tanto, marito e moglie, la sera. Bea– trice e il marito andavan da ioro qualche pomeriggio domeni– cale. _Gli uomini stavano volentieri assieme: s; ingolfavano in di– scorsi d'affari: avevano vedute simili, temperamenti diversi: il modo d'andar d'accordo. •Maurilla, che si trovava per il momento senza ragazzi d'intorno, accentrava in Beatrice tutta la sua te– nerezza di maternità: era commovente vedere con che occhio la guardava: « Come ti senti? Ai bisogno di nulla?». E a Beatrice questo "troppo" urtava, e doveva fare uno sforzo per non rispon– dere brusca. Maurilla se n'accorava, così come nell'espressione del viso, nelle risposte che Beatrice dava, nei silenzi stessi di lei, in tutto, in tutto, vedeva quel recalcitrare, che l'aveva tanto sinistra– mente colpita il giorno del pranzo, a uno stato che per -Maurilla era uno stato di grazia. Sennonché, mentre l'impressione nel primo momento era stata come se in Beatrice ci fosse una tragedia interna. - e ella aveva provato un misto d'ambascia e di repulsione_:_ poi, era subentrata una pietà, una sollecitudine il cui oggetto ultimo, a traverso la madre, era il bambino: E al pensiero di lui, qualunque tragedia potesse essere in Beatrice svaniva. Maurilla non pensò più neppure a p,roporsi quale poteva essere, codesta tragedia: an– che se Beatrice aveva sposato uno a cui non voleva bene, ora c'era un figliolo : era stato messo insieme un figliolo e, secondo Maurilla, questa era la cosa divina in cui tutto quello che pr.ima poteva es– serci nella donna veniva a annullarsi: un'altra .donna sorgeva, nuova del tutto : la madre. · Un'altra persona, nel medesimo tempo, attirava sop,ra di sé l'attenzione : Pierino. « O che ài mangiato anche te le lucertole ? >> gli domandava la Teresina. « È innamorato: s'avrebbe a vedere!>> spiegava Guglielmo, lo chauffeur. « Di chi volete che sia innamo– rato ? », interveniva burbera la zia:« Solo : ecco il male>>. E allora a ridere tutti ; e la Raffaella col viso in fiamme : - Pensate per voi e non v'occupate degli altri. -In men d'un mese, Pierino era diventato secco come un chiodo, fatte le spalle a gruccia, un musino affilato, e certe pesche sotto gli occhi come chi dà in cattive disposizioni. A una famelicità era successa una debolezza di stomaco per cui qualunque cibo man– giasse, dopo, eran bruciori e fortori. Da lui non ~arebbe uscita sn-· laba; ma la zia, vedendo che non mangiava più, l'aveva costretto a confessare il male. Quello però che non era riuscita a fargli confessare era che cosa lo consumasse così. « Che cos'è che ti lima ? Dillo alla zia : io sono come una mamma)). Egli aggrottava la BibliotecaGino Bianco
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