Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

) Villa Beatrice 201 CAPITOLO VII. Romualdo, scrivendo ai suoceri, doveva aver fatto un accenno alla cosa perché Beatrice ricevé una di quelle lettere che a lei ur– tavano tanto il sistema nervoso: sua madre, con l'esultanza an– siosa propria delle donne di fronte ai fasti del proprio sesso, chie– deva mille particolari intimi; suo padre: « Ma è proprio vero? Dic– cel~ ! È proprio vero ? )). ~ Cosa sei andato a scrivere ai miei? - Ò fatto male ? - Tutti i gusti son gusti : anche il lavorare di fantasia .... Però, prima di scrivere ai miei, avresti fatto bene a avvertirmi. - Abbi pazienza, non credevo ....• - Quelli si son già montati la testa e ora chi si salva? C'è da veder mia madre comparire da un momento all'altro. - Ebbene? - Senti: grazie a Dio in quello che ti t.ef immaginato non c'è, per ora almeno, nulla di positivo. iMa quando anche- ci fosse, se mai ci sarà, una cosa mi devi promettere. _:_ Dimmi_, cara. - Voglio il meno possibile mia madre dintorno. Capisci? . Romualdo non capiva, e cercò,' zitto, di capire : senza riuscirvi. Quella scontrosità, in fondo -però gli piaceva : aveva un sapore, come certe specie d'amaro, gustoso. E poi sopra tutto era contento perché sentiva che, nonostante i dinieghi, Beatrice aveva la sicu– rezza d'essere incinta. - Sì, cara, come vorrai; sempre come vorrai. E s'avvicinò alla moglie. Quella, sempre uguale a se stessa, sentendosi disarmata dall'affettuosità, aveva, come ultima difesa, inchiodato, con quel suo antico gesto di bambina pervicace, il mento alla gola ; il marito la baciò sul collo. Ella sussultò : ma rimase in quella sua, posizione. Ai suoi rispose asciutta asciutta : « Pantasie di Romualdo : non c'è un principio di vero. Ve l'avrei scritto io)) . .Ma la lettera non persuase. - Quasi quasi - disse la signora Isabella al marito - sarei tentata d'andare per qualche giorno lassù. - Aspetta: lo sai com'è fatta quella benedetta figliola. Aspetta a più qua. La signora Isabella si lasciò persuadere. Però, fin da quel mo– mento, quarido qualcuna delle conoscenze: « E Bice? Punte no– vità ? Sempre forte ? », ella faceva quella mossa così significativa d'alzar le spalle e stringer le labbra: «Mah!)); per cui l'altra: Oh! mi rallegro .... BibliotecaGino Bianco

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