Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
Villa Beatrice 199 con l'àri::,i,di chi compie un rito, si mescé il vino; e alzatosi, in– vitando l'amico a brindare : ((Alla salute di lu.i, di tua moglie e alla tua)). Romualdo commosso si mescé anch'egli il' vino, me· . iscé alla signÒra Bettina che aveva pòrto il bicchiere: voleva dir chi sa che, e disse ap,pena: -<< Alla vostra!)). I ragazzi guardavano stupiti. I grandi s' eran rimessi a sedere in silenzio, ciascuno commosso d'una commozione 9-iversa. I ragazzi certe cose le sentono : e così l'Adelina e Cecchino; ma non capivan perché : guardavano più stupefatti che mai, col cucchiaio l'uno incantato sul labbro l'altra sospeso per aria. E la loro sorpresa aumentò- quando nella; stanza rientrarono le due donne : Beatrice pallida e con gli occhi pescosi, la zia Milla con un'espressione tra premurosa e angosciata. Romualdo: - E ora come ti senti ? Rispose Maurilla per lei: - È stata la violetta candita_: le à _fatto sempre così. - E disse ques-to con un accento doloroso tutto singolare. Negli altri però restò il dubbio: uhm! davvero per quel po' di zuccherò pro– fumato alla mammola.... For_se Beatrice aveva dato la colpa a codesto per nascondere la ragione vera dello sconcerto .... Una spo– sina di fresco .... Pudore, incertezza, una gelosia intima da rispet– tare .... Romualdo però, dolcemente, insistette : - Credi proprio che sia stato quello? - Ohe dev'ess'ere stato? Venne fuori il tono proprio di Beatrice : quel tono gelido e aspro che era lo sfogo invece d'uno spasimo interno. E ci fu un momento, nei Bertani, d'imbarazzo come ogni volta che il tOJl0 d'una risposta passa il segno. La signora Bettina gettò di fianco, senza movere il capo, uh'occhiaita verso Beatrice, e le restò sini– stramente impressa quella sua faccia contratta. Maurilla, con darsi moto intorno ai ragazzi, ora èhe il servitore aveva portato in ta· vola davanti alla signora Bettina il vassoio con le pollastre !esse perch'ella scalcasse e la salsiera con la maionese, alla quale i ra– gazzi avevano fatto l'evviva, distraeva visibilmente il bisogno di fissare ogni tanto Beatrice quasi per sorprendere sulla sua faccia la definitiva risposta a un dubbio angoscioso; i due uomini comin– ciavano e lasciavano uno e un altro discorso ma col pensiero erano altrove. - Faccio per lei. - Grazie : ma non prendo altro. - Le séguita ancora ? Beatrice accennò di sì. - Allora anche il veder mangiar gli altri? ... Non faccia, con noi, cerimonie : se vuol ritirarsi, buttarsi sul letto·.... Signor Ro· Biblioteca Gino Bianco
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