Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

198 B. Oicognani sterità, era ridente per i, finestroni da cui si goveva gran spazio di cielo: e al riflesso a,zzurro spiccava la festosità del gran cammi– netto di pietra dal bel frontone e dai bei pilastri con la scolpita abbondanza delle frutta e dei fiori. La signora Bettina, a capo tavola, prima di sedersi, si fece il segno della ~roce e recitò l' Angelits domini. Tutti poi insieme ac- , compagnarono l'Ave Maria. I •ragazzi pareva fossero sui carboni accesi. Il •vecchio servitore .coi basettoni bianchi e il piastrone bianco, posò la zuppiera davanti alla signora Bettina: ella mescé , principiando da Beatrice che le sedeva a destra : « Come la gra– disce?)), e facendo i ragazzi per ultimi. Questi sedevano, la bimba a destra e il bimbo di facciai alla zia, la quale era nell'angolo op– posto in diagonale a Beatrice; e quand'ebbero la scodella davanti incominciarono subito a tormentar di nascosto la zia, borbottando e facendo muti gesti vivaci. - Non cominciamo stibito a farsi scorgere! - s'alzò la voce della signora Bettina. - Buoni, buoni ! Non fate inquietare la nonna! - E zia Milla che aveva capito a volo raccoglieva nel cucchiaio dalla propria sco– della i fegatini che vi spesseggiavano e li distribuiva ai ragazzi ai quall, per essere stati serviti per ultimo, non ne erano toccati punti, e perciò s'agitavano. Durava ancora quel primo, silenzio d'ogni desinare quando Bea– trice posò il cucchiaio e fece l'atto d'alzarsi e repentinamente si portò il fazzoletto alla bocca. - Beatrice! Ella fece un gesto come per acquietar Romualdo: ma un nuovo urto le fece comprimere il fazzoletto più forte. Maurilla buttò là 'n tovagliolo, corse e sostenne Beatrice e così, con 11nbraccio alla vita, la condusse fuori della stanza. - Strano! - disse Romualdo sospeso. · - Per carità! non abbia riguardi per noi: vada, signor Ro- - mualdo. - Oh! non può essere niente·: .è la prima volta .... La signora ,Bettina sorrise in un modo tutto donnesco che la ringiovanì : - Son i primi segni. ... Romualdo non arrivava a capire : era addirittura· fuori di car– reggiata. - A' tempi dei tempi, - soggiunse Osvaldo, ermetico, - sa– rebbe occorso un sacrificio a Giunone Lucina. - ,Senti; mio caro, da parte tua non è generoso .... ,Lo sai bene che da buon conciaio sono digiuno affatto di mitologia. - Una candela a Sant' Anna, allora .... Romualdo capì a un tratto e brillò dalla contentezza. Osvaldo, BibliotecaGino Bianco

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