Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

Villa Beatrice 197 - A bisogno d'altro ? Io so così poco fare gli onori di casa. Non riceviamo quasi nessuno : andiamo da due o tre famiglie sol– tanto. Ogni mia capacità è nello star coi ragazzi: tutta la mia bravura finisce lì. E non avendone dei miei, tengo ospiti à turno quelli delle mie sorelle : ò quattro sorelle, tutte maritate fuori, e ciascuna :ne à due dei figlioli: non ci sono che io senza. E i più grandi son quelli che à visto, che son della mia sorella maggiore che sta a Pistoia. Ma il divertimento- è quando vengono i più p-ie– cirri : allora io son nel mio centro : vengono a primavera. 1Mala primavera che viene, anche loro- saranno già grandi: Gigino avrà finito quattr'anni e la Pierina, tre .... Il bello è quando ancora non sanno discorrere : insegnargli. a, dire. le prime parole, a scolpirle bene, metterseli lì a s~dere_davanti, su un mobile alto, e ripetere tante tante volte la stessa parola : « mamma, mamma, màmma)) 'finché la creatura non dice anche lei «- mama )). E allora è una gioia che viene da .piangere: pare d'àver data noi l'anima a quel fantoccino di carne. Era commossa. Beatrice la guardava con un'invidia profonda : quello spirito~ (]uella passione di maternità portavano a amare 1a vita: di lì veniva la, giustificazione e la luce dell'esistenza: per quella commozione che ella vedeva nei begli occhi amorosi di Mau– rilla ella avrebbe dato tutto: provar ciò che Maurilla provava in quel momento: non altro; non avrebbe domandato più altro al Si– gnore. E invece lei, a quelli stessi discorsi, sentiva l'effetto che la violetta candita le aveva messo anche la prima volta e ora, chi sa?, per essere state molto tempo lì, nella cassetta di quel cassettone, anche più della prima volta. Le riuscì di dire : - Felice lei, signora! - Oh ! felice io ? E Maurilla andò al cassone, tirò su il pesante coperchio: un bianco dì lini con gaiezze di nastri, di fiocchi rosa e celesti. - Vede? È il tesoro. Prese uno di quei pannilini. - Ooh !... ma guarda che cosa c'è a galla! Ci sono le pezze .... Ci vogliono pure anche quelle .... I!Jcco, invece, ecco qui i suoi ba– vaglini; queste, le prime camicioline .... E dire che tutto resterà qui, inutile, in questo cassone a ingiallire·: lui, non nascerà mai.. .. Meglio nato e poi morto, guardi quello che dico, che non nato mai. E così dicendo Maurilla richiuse il cassone calando lento il co– perchio. Beatrice aveva delle boccate amare di saliva . • Campane lontane di qualche chiesa ritardataria sonavano an– cora mezzogiorno nella sensibilità settembrina dell'aria, e i com– mensali prendevano posto alla tavola. La sala, pur nella sua au- BibliotecaGino Bianco

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