Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
196 B. Gicognani agitava in una mano la bambola in sottovita, sbracciata, e nel- 1' altra il resto del vestitino minuscolo. - E a me ài lasciata· a mezzo la spiegazione ? - In camera no., lo sapete, in camera non dovete entrare. E quelli invece si vedeva ch'erano felici proprio d'essere en– trati in camera. E presero· in mezzo la zia e quasi la trascinarono fino alla sponda del letto, e la tirarono giù; e anche loto se– dettero e molleggia.van felici, sul gran letto basso della zia Milla con sopra il bel baldacchino. - Ohe letto beJlo che ài ! - r,; Adelina si stese tutta all'indietro, supina, con Rosalinda sul petto, con gli occhi fissi al baldacchino. Ma Cecchino, più impetuoso, rovesciò giù anche la zia, quasi tirandosela addosso e serrandole il collo coi bracci da lasciarle il rosso: - Zia, dammi una mammola, zia, (].ammi una mammola. - Anche a me una mammola. · - Due, a me. - Purché mi lasciate, - diceva Maurilla quasi soffocata -- e stiate buoni.... M'avete spettinata tutta, e poi la nonna grida anche me. - È stato Cecchino : io non sono stata,. - ·Tutt'e due siete stati. Beatrice che rientrava nella camera dalla toilette vide 1 Mau– rilla aprir la prima cassetta di uno dei cassettoni imponenti: e i due ragazzi Je erano a fianco, in punta di piedi e con le braccia alzate; e arrivavano appena con la punta delle manine alla cas– setta aperta. -- Dne, zia Mitla, due .... Maurilla no:p.aveva :finito di voltarsi con qualche cosa stretta in mano che i due, come galletti che lànciansi a piluccar l'uva, si davano l'atto per acchiapparle la mano: e zia Milla era costretta a alzarla fuori della portata dei lanci. - Prima a me! - No: a me prima! Non fu una cosa facile; e Maurilla ci rimise un altro po' d'ar– ruffatura e per poco non anche uno strappo allo &collo della cami– cetta. E scòrta Beatrice, tornò al cassettone, e levata dalla cassetta una confettiera, le andò incontro : - Non so se le piacciano: sono violette candite. Be~trice le aveva assaggiate una volta, da bambina, e quel sa– pore d1 mammola le aveva dato nausea: ma non ebbe il coraggio di rifiutare: ne prese una. I ragazzi sorvegliavano ch'ella fosse di– screta. - E ora, bambini, via! E andate a dire che veniamo subito. I bambini usciron correndo. · · BibliotecaGino Bianco
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