Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
194- B. Cicognani E la vecchia signora, quasi a- compenso, si alzava e con un gra– zioso cenno del capo e un gentile sorriso salutava gli ospiti. - Fermi, carini, fermi.. .. - implorava Maurilla. - ò bisogno, zia Milla, che tu m'aiuti a rivestire la bambola: l'ò tutta spogliata e ora non so più come fare. - Ma prima devi venire a spiegarmi una cosa li, in quella figura. - No, prima da me. Rosalinda infredda a restar tanto ignuda. - No, p,rima da me. - iMa così non posso dar retta a nessun dei due. Non vedete? Ah! signora non guardi. ... Povera me, in che stato m'avete ri– ,dotta!. .. Con la clòche sulle ventitré, e con de' ciuffi di capelli fuori, con la camicetta mezza sganciata, Maurilla tentava invano di liberare il collo, le braccia, le mani.. .. Era rossa in viso, ma le si leggeva negli occhi la gioia. - Cecchino, basta! Adelina!. .. Discorro col muro? ,- Tal– mente energico ora era il tono della vecchia signora che i due ra– gazzi, come due cùccioli intimiditi, ristettero. - :m la loro vittima. Però che gusto ci sia a lasciarsi strapaz– zare così.. .. Ma anche tu, Osvaldo, n9n dovresti permett~re. E loro perdoneranno. Caro signor Romualdo .... - Cara signora Bettina .... Son lieto di presentarle mia moglie. E questa, vedi, Beatrice, è la madre di Osvaldo : una cara signora come un tempo usavano e oggi non n'usano più. - Usano tanto che ella me ne presenta una. Beatrice non trovò che rispondere. Salutò alla sua maniera che riusciva altrui così fredda. Eppure le era andata a genio quella vecchia signora dalla fìsonomia nobile e il gesto aristocratico, ve– stita all'usanza antica coi bianchi capelli lucenti divisi nel mezzo e al collo la guarnizione bianca di trina sul corpetto nero stretto a vita e la sottana un po' sboffante; snella di personale e con le mani affusolate ancora belle e liscie. La signora Bettina era infatti d'una casata .illustre i cui discendenti ultimi avevano dovuto, per l'assottigliamento del patrimonio, ritirare i penati nella lor prima sede e contentarsi di viver lassù in pace una vita raccolta: il palazzo era loro, passato poi con tutto quel che c'era dentro in proprietà d'un Bertani, un commerciante di cereali all'ingrosso, a cui Bettina, ultimo rampollo della famiglia, era stata data in moglie." - Faccia conto, signora, d'essere più che in casa sua: certo, non posso offrirle i comodi che son nella sua villa. Fu Romualdo che interruppe 1a vecchia signora : - Ma :Qerché vuole mortificarmi ? - Dio guardi, signor Romualdo. BibliotecaGino Bianco
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