Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

VILLA :.SEATRIOE. ,, STORIA DI VNA DONNA. PARTE SIDCONDA. CAPITOLO VI. Ma da codesta mattina ella avvertì un che di mutato nel marito riguardo a lei. I modi : gli stessi ; le attenzioni : le stesse ; le stesse affettuosità e ancora, in certi momenti, alcune di quelle parole ispi– rate da un intelletto che non si sarebbe mai ·creduto in un proprie– tario di concerie; ma c'era qualche cosa che l'istintiva sensibilità femminile avvertiva - e in che consistesse neppur Beatrice avrebbe . saputo spiegare - qualche cosa di diverso da prima e che a lei dava un'impressione come di distacco: c'era, già una distanza: minima per ora, ma che a poco a poco, inavvertitamente, avrebbe potuto divenir lontananza. - Domani saranno a desinare da noi il cavalier Bertani e sua moglie: lui, non so se te lo ricordi: fu il mio testimone quando ci sposammo. Ò pensato che la troppa solitudine non dovesse :finire poi con l'annoiarti, e il vivere, così come fai, segregata, favorir quella tua tendenza alla malinconia.... Sono persone di garbo : lui è un vecchio mio amico, lei una brava donna,: vedrai tu poi se sia una relazione che ti faccia piacere di coltivare. - Anche quest'invito parve a Beatrice un segno di quel distacco di cui aveva la sensazione. Ma non aprì bocca. - Ti dispiace ? - No. - Ma il tono era secco. - Ormai, come si fa ? - Vale a dire? - Se a te .... - Quel .che fa piacere a te, lo fa anche a nie. - E la solita asprezza, contrariamente alla sua volontà, dava l'accento alla frase: l'accento che conta. Il marito restò mortificato. Beatrice - erano a tavola - allungò dopo un poco una mano sulla tovaglia verso la mano di lui. - Vuoi la saliera? Che vuoi? :Ella restò con la mano ferma. Egli le offrì la saliera. Biblioteca Gino Bianco

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