Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

FRANOESOO OHIESA NARRATORE. Il Chiesa IIlOln è quel che si direbbe un narratore puro. Viene dalla lirica : e in tutti i suoi libri di prosa, in misura m!),ggiore o mÌIIlore, si sente fortemente questo fondo lirico, che per certi wspetti è una forza e per certi ·altri una debolezza. Quando nel 1913 pubblicò [storie e Favole aveva già d.ato alla stampa un volume di versi gio– vanili Preludio, un poema della storia Calliope, e una raccolta di personalissime liriche Viali d'oro. In ,quel tempo il gusto delle no– velle e •favole a sfondo storico era nell'aria: Anatole France ave':a il grido, e Thais, Les aontes de Jacques Tournebroche, e i lettera– tissimi rifacimenti dai vecchi autori del Lemaitre, erano il non p,lus ultra dell'eleganza letteraria. Ma, pur seguendo nella scelta dei soggetti ·e dei climi storici questi scrittori d'oltralpe,. il Chiesa, che in fondo è 1llil lirico, resta pur sempre per,sonale, meno elegante certo dei modelli francesi, ma per: certi aspetti più sincero. Più sincero appunto perché più legato a certe personali sensazioni e concezioni liriche. Cosa facile a constatare se si tengono le [storie e Favole vi– cÌIIlea Viali d'oro, volume di liriche composte su per giù nello stesso tempo. Questi due volumi, ,apparentemwite così diversi, hamno infatti molti elementi comuni. N•onsolo perché vi sono, sparsi :qua e là nelle varie novelle, brami e fantasie che .si rivelano éome il nucleo o l'ab– bozzo primitivo di temi lirici svolti neì Viali; ma perché il tipo– stesso delle 111ovelle, i problemi ch'esse trattano, mostram.o l'intimo legame esistente fra i due libri. Essi palesano l'importanza ch'ave– VaJiloin quel tempo pel poeta certi soggetti psicologici ed intellet– tuali rari e un po' astratti : uominì che so:ffro1110 d!i un crudele dissidio fra ragione ed istinto, :o per altre ragioni ÌIIl00111:tl.itto c n se stessi; che cercano vie nuove p~r uscir dalla volgarità e tendere a una vita più ÌIIltima e profo111da. E il _Chiesa ben sapendo eh<!tali' figure non s'inquadrano facil– mente nella realtà d'ogg-i, trova pià a-datto immagi111arle in ·tempi l0111tami da 111oi, in tempi ·eccezionali o favolosi,· ai quali no111 ci si possa avvicinare col metro banale dellai psioologia comUIIle, colle forme dli.messedella vit-a d'ogni giorno. Ed è i111negabile che in tempi oome il Medioevo, per la costrizione in cui erano tenuti gli spiriti e per un certo quasi parossistico ideale religioso, erano, se 1110111 BibliotecaGino Bianco

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