Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

RITRATTO DI PAOLO LIOY (1911-1931). Di lui si narrano esempi di distra.zion{l incredibili. Un giorno, im– boccando una ,stretta via cittadina, riesce alle spalle d'un funerale. Co– stretto a un incesso meno frettoloso, si mette al passo del corteo, e, così sopra pen&-icro, un piede dopo l'.altro, entra nella, piccola folla e vi si mescola. Gente umile, con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni o delle giacchette. Qualcuno si c11rva all'orecchio del compagno: s'incro– cian commenti, gli sguardi s'attruppano da.Ua parte dell'eccezionale accompagnatore. Poi tutto torna com'era,. Ma al Cimitero, fermatosi il carro funebre dinanzi al cancello, gli astanti faJ1no cerchio intorno, e il personaggio arrivato fin là per atto riflesso, si trova accanto qual– cuno che gli sussurra timidamente : -· Senatore, le saremmo tanto grati, se voless{l dire due parole .... - Risveglio di Lioy : - Ah ? Due parole? Ma io il morto non lo conosco .... Chi era, ditemi un poco, chi era ? - Era quel caffettiere, sa .... -· Ho capito. Quel veçchietto .... Me lo ricordo. --· Noi, vede, siamo tutti caffettieri. ,Se Lei volesse parlare, farsi interprete nostro .... - Breve: Lioy s'avvicina al feretro e improv– visa il discori;io. La sera, i caffettieri sono convocati d'urgenza nella sede sociale: bisogna dll/r subito un segno di gratitudine a tanto uomo. E l'indomani, il senatore vicentino si desta presidente onora.rio della So– cietà dei ca ffettieri del la, sua città. Me l'ha racconta.ta un poeta umorista, Adolfo Giuriato, e me n'ha raccontata an che un 'altra. Siamo ~Ha Camera dei deputati, fa un caldo insopportabile. Lioy parla e parla, sgocciola tutto di sudore : alla fine estrae il fazzoletto, e, continuando a, discorrere, si mette a strofinare il cranio calvo, rorido ,e luccicante .... del collega seduto sotto di lui. Le persone che si prestano a essere classificate vivono sempre in una cerchia ristretta del pensiero.... e appartenendo alla folla volgare, credono dire ingiuria chiamando originali e poeti i pochi eletti i quali battono le ali sopra ai loro gusci d'ostriche: Parole sue. Con tutto il posivitismo che s'attribuiva, era appunto un poeta, anzi un romantico, in rotta col mondo quale gli uomini l'hanno voluto. Ecco qua, ne La vita sulle montagne : Movendo il passo in quelle solitarie e luminose regioni, così dtverse da queste ove teniamo tante noiose sedute, - ove, chi più chi meno, ci tocca d'essere o con– siglieri, o segretari, o presidenti, 9 protoquamquam, doventando ogni giorno più annoiati e più noiosi.. .. BibliotecaGmciBianco

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