Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931
Villa Beatt:ice 211 - Porca 'resia ! non vi riesce di far a modino ? Tutti in una volt'a come gli animali! Maria, cominciate voi .. :. E accennò a una bruna che aveva la sottana rimboccata a cin– tola e le si vedev?,no le gambe ignude sode come colonnini. E via via che vuotavano nella bigoncia i panieri, Dreino ammo– stava gagliardo. E le corde delle vene gli si gonfiavan nodose. I grappoli rincalcati e .pesti s'acquattavano nella brodaglia squaiz– zante e colante dal capo rosso dell'ammostatoio. Eran arrivati intanto lì, alle bigoncie, anche la signora Isabella, il signor Ermanno, Maurilla, i ragazzi. La signora Isabella s'era messa in capo un cappellone di paglia di quelli immensi detti mo– nachine. S'era, di qua e di là, con due ganci che le partivano dalla cintura, rialzata la sottana, e le si vedevano le polacche alte a mezza gamba, affibbiate fitte: era già accaldata, struffellata, s'era già fatto un -piccolo taglio a un dito perché lei non era da forbici, aveva voluto il coltello e si sa che subito diventa appiccicoso e sguscia, e poi que' coltellucci da vendemmia non arrotati sono tra– ditori: vien fatto d'adoprarli contro verso e ti si chiudon taglian– doti un dito ché allora soltanto si ricordano d'essere taglienti. Ma la signora Isabella aveva lasciato che il po' di sangue stagnasse da sé, tutta infervorata nel cogliere, salendo fin sulle scale, chinan– dosi a raccattare le chicca nella fr~nesia di empire presto il paniere, gettando degli: «Oh!)), « Ohe magnificenza da terra promessa!)), e assaggiarndo un chicco ogni grappolo bello. E ora veniva portando il paniere col:ino fino all'inverosimile, arcuata a sinistra per via del peso: e pareva che non avesse fatto altro che portar pesi così tutta la vita. Il signor Ermanno veniva invece con un di quei panierini che in campagna adoprano quando si tratta di portar qualche cos3! in regalo o le primizie alla villa : aveva il caippello a lobbia e ancora non s'era deciso a lasciare il pardessù: veniva pian piano con un passo guardingo da città per la viottola sdrucciolevole a causa della guazza ancora stillante. Maurilla aveva g·ià consumato mezzo pol– mone stando attenta ai ragazzi, che non si tagliassero, che non mangiassero tropp,'uva, che raccattassero le chicca. - No: è stata Adelina a farle: io non le raccatto. - Le ài fatte te, bugiardo; sì,. quando t'è cascato, il grappolo. - Quelle le ò raccattate; queste è quando volevi arrivare a quello alto, che ài fatto il salto e t'è sgusciato di mano. - Un po' per uno, via, buoni, un po' per uno. - E Maurilla finiva col raccattare, lei, le chicca d'entrambi i ragazzi: e sotto ogni vite dov'erano stati loro, era uno spicinìo. Ora, Adelina e Cecchino portavano insieme il paniere becchet– tandosi perché l'una rimproverava all'altro: « Lo lasci portar tutt'a me>>. E a ogni passo perdevano un grap,polo. -Maurilla, dietro, soccorreva. ibliotecaGino Bianco
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