Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931
76 B. Cicognani di gommaf in zoccoli, ~'assiepavano come a uno spettacolo. ?3ea– trice rimase secondo il consueto rigida, muta. Prese macchmal– mente. il m~zzo delle giorgine. L'operaia anziana spiegò .... forse · credette che la freddezza fosse per la qualità _dei fiori: - La ci scuserà: la non s'aspettava. Non ci s'à giardino, non c'eran, di questo tempo, che delle giorgine: accetti il pensiero. - È stato un pensiero di cui tanto io che mia moglie siamo riconoscenti a te e a quanti con te l'ànno avuto. Ringraziando te, ringraziamo tutti. E sia così se:µipre: che le gioie nostre sian anche o·ioie vostre come sapete che in me, e da oggi non soltanto b • • . • • in me, avete delle persone a cm poter ricorrere sempre m .ogm bisogno. Scoppiò un applauso : spontaneo : si sentì che quell'uomo era amato. Egli fece una carezza. alla bimba, strinse la mano all'an– ziana. Gli operai si risparpagliarono tornando al lavoro. Il ronzar dei motori e lo scricchiolare dei meccanismi che ripigliavano il fra– goroso andamento. La visita aveva fatto un grande effetto e lasciata una grande impressione nei suoceri. , Al riiorno, quando Romualdo disse: ((Non vi lascio andar via: dovete restare anche a cena; poi, vi farò accompagnare con l'auto– mobile fin a Firenze: con la luna che c'è, è una, bellezza viaggiare òi notte)), anche se ci fosse rimasto ancora qualcosa da conquistare nell'animo dei suoceri, !larebbe stato conquist3ito aQche quello : ma non c'era più nulla da conquistare. E durante la cena, il signor Ermanno non poté trattenersi di complimentare il genero anche per come sapeva padare: « Ella ·esèrcita un fàscino (si davan del -lei) quale di rado ò notato. Il modo com'ella à ringraziato: quelle pa– role così giuste, semplici, dette con un tono così naturale : è un dono. A me non è mai riuscito d'improvvisare due parole a garbo: mi succede come a versar l'acqua da una boccia che à il collo troppo stretto - in questo somiglio alla mia :figliola - : è la ragione per cui con la laurea in legge dovetti far l'impiegato. E ò guardato sempre con una certa invidia, quelli che invece ànno il dono che à lei. È un gran "coefficiente di successo". _ - La natura pensa a supplire. Mi ricoròo ché nel libro delle fate, da ragazzi, quasi tutti i racconti: Enrichetto dal ciitffo) La bella e la bestia .... avevano questa morale : lo spirito val più della bellezza; e io ci credevo, ci credevo anch'io, allora: e poi veramente ò seguitato, da uomo, un po' a crederci: ma ora ... Si volse verso Beatrice: offrì di mescerle il vino. Ella aveva capito il senso delle parole di suo marito: erano state dette per lei e aveva anche capito quanta tristezza, quanto desiderio d'amore c'era chiuso dentro; e la co~moveva la gentilezza, la gentilezza così BibliotecaGino Bianco
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