Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

OASE. Generalmente cominciano quando lui torna a casa, prima di cena; quella del resto è l'ora delle liti, anche nelle altre case. Si sente d'un tratto la voce di lei : - Vigliacco ! Vigliacco! Ah, che vigliacco! ...:.__ Fino a quel punto debbono essersi straziati a bassa voce. Faccie annoiate di inquilini che hanno interrotto la minestra appaiono ai terrazzini. Si sentòno quelle grida passare di stanza in stanza, spegnersi un attimo, ricominciare soffocate, forse dietro un uscio che è stato chiuso, riavvicinarsi altissime. La voce di lui si comincia a sentire più tardi, con un curioso tono di nenia, dapprima ; come se si raccomandasse, come se ripetesse che bisogna finire, finire, finire, per carità. Sopraffatta a tratti dalle note. stridule della donna, riemerge sempre più convulsa, monotona, esasperata. Finalmente un rumore di sedie rovesciate; qualche stoviglia infranta. La maestra del secondo piano comincia a sen - tirsi male. Gli uomini senza colletto, che si sono affacciati a consigliarsi sui pianerottoli, all'improvviso tacciono: si vede scendere la bam– bina. Con le labbra bianche che tremano, e le pupille dilatate, viene a pregare il cavaliere di salire un momento; gli parla cer– cando di tirarlo in disparte, come una donnina già fatta, prudente. Ha tanto giudizio, dicono le casigliane compassionandola; bisogna vederla, coi bottegai, come sta attenta al peso! Qua,ndo arriva il cavaliere, già due o tre donne sono entrate incerte nella cucina, tutta sparsa, per terra, di fagioli cotti e frantumi di piatti. Una di esse, crollando il capo, ha già tolto dal fornello, perché non si sciupi del tutto, una minestra di lardo, che ora fuma sul tavolo. Si sa come vanno le cose: si ha un bel gridare e disperarsi, a un dato momento bisognerà pure ingollarla, la ,minestra : è così. Le due voci, che ora vengono dalla stanza da letto, si sono fatte più basse, rauche, cariche ambedue di tanto veleno, che il cavaliere e gli altri, lì fuori, non osano più guardarsi in faccia l'un l'altro. Sembra che quei due, in tanti anni, non abbiano fatto altro che accumulare dentro a goccia a goccia in silenzio, odio, ribrezzo, disprezzo. Sembra, che senza tregua, giorno e notte, ma- "'· Pt 1 glUiO. "blioteca Gino Bianco

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