Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

'10 A. Consiglio Perdiuando Russo e che forma, anzi, l'intima essenza della sua let– teratura dialettale. Ai tempi in cui fu pubblicato il Paese di cuc– cagna quando pittori e poeti avevano riprodotto nel verso o sulla tela 1~ sudiceria del vicolo la miseria degli abitanti e dato risalto ad alcuni loro caratteri di bontà, di rassegnazione, di gaiezza, di malinconia si riteneva di aver fatto dell'arte molto moderna e di aver obbedito a :finalità estetiche e, insieme, sociali. Invece, né Di Giacomo né Russo hanno mai fatto del verismo di tipo zoliano: l'uno componeva una poesia superiore, l'altro realizzava del dialet– taJismo perfetto, in composizioni che ritraevano fedelmente, con un assoluto abbandono della interpretazione individuale, i caratteri esteriori del paesaggio e 'degli abitanti napoletani. Né l'uno né l'altro, naturalmente, faceva arte a contenuto sociale, incapaci am– bedue di intuire e di scoprire le cause vere della miseria napoletana. Bisog·na pur dire che la voga letteraria del verismo zoliano tro– vava a Napoli, e in generale nel mezzogiorno d'Italia, un campo specialmente fertile per l'enorme materia di osservazione che il po– polo offriva. Ohi meglio di Matilde Serao, temperamento prodi– giosamente istintivo, poteva subire l'attrazione di una tal voga, lei che presso il popolo era vissuta è non era riuscita a togliersene le impronte, quando nei primi racconti e in Pantasia aveva tentato di osservare la vita con la relativa obbiettività dell'artista? Ella non - ha che da tornare, senza più ritegni, ai gusti che aveva tentato di comprimere e di contenere nei racconti della prima giovinezza. A parte la intellettualistica derivazione da Balzac, messa in rilievo da Croce, e la struttura romanzesca imitata da Zola, col– pisce in Paese di 01tccagna il fatto che, malgrado tutti gli sforzi, l'ap.trice non riesce a dare valore e sentimenti universali alle figure pa,rticolari. Oltre la descrizione di scene, come quella del miracolo di San Gennaro, in cui la penna si compiace nel più evidente crona– cbismo, l'autrice o raggiunge degli effetti puramente dialettali o· opera delle astrazioni arbitrarie che non hanno alcun durabile rap– porto con la materia che ba tra le mani. La figura di Bianca "Maria, il carattere aristocratico del Marchese Cavalcanti; il dottor Amati sono ottenuti con un procedimento freddamente manierato: l'eroina è il vecchio ideale caro alla Serao che ritorna in tutti i lavori · il . ' Oa:Valcanti, gentiluomo d'antico lignaggio, l'Amati, uomo elevato dal lavoro,, sono costruiti con una ingenuità che induce al sorriso. Gli effetti deleterii prodotti nella Serao dalla influenza dialettale sono accresciuti dal fatto che il colore napoletano la immergeva troppo rudemente nella sua realtà originaria : propostosi il compito di scrivere il romanzo del popolo napoletano, essa ha trovato i sµoi sentimenti troppo aderenti alla realtà pàrticolare, rimanendo priva, quindi, di quella prospettiva, di quel distacco che le·avrebbe dato modo di avere una visione sintetica e d'insieme. Donde è de- BibliotecaGino Bianco

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