Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931
114 G. CAPRIN, Quirina e Floriana. Racconto nella storia Il Caprin non ha. voluto fare una vita rornanzata, né un romanzo storico ; né seguire una tendenza letteraria, né tornare al modello eh~, quasi a suo dispetto, fece glorioso il Manzoni: bensì ha, offerto un esempio di « racconto nella storia», nella, storia cioè di Ugo Foscolo, un rac– conto che è fondato sui documenti superstiti, i quali sono, come è noto, molti moltissimi per quanto riguarda le relazioni fra Ugo e Quirina, e sono 'quasi niente relatiYa.mente a Floriana, « povera creatura che non ha lasciato nemmeno ,ma croce nell'ignoto cimitero di Londra dove fu sepolta». · Gli eruditi foscoliani possono controllare ogni rigo della narrazione_ e vedranno che il Caprin è stato molto sobrio nell'invenzione, e fedel– mente rispettoso di ogni atteggiamento dei suoi personaggi che, o.Jtre ad Ugo, Quirina, Floriana, sono parecchi, di Firenze e di Londra so– prattutto, con altr.i che appaiono a Livorno, a Valenciennes, a Bologna, a Milano .... A mettere anc6ra le mani negli amori e nelle donne foscoliane e riuscire a: interessare cosi vivamente il lettore come fanno queste tre– cento pagine del Caprin, non c'era altro mezzo all'infuori di quello tro– vato dall'autore, che ,è stato ad esse ispirato dalle suggestioni di certe reliquie mortuarie di Ugo viste in Palazzo Vecchio e dall'aver ripercorso i luoghi dove le dne donne foscoliane respirarono, parlarono, piansero, da Firenze ad l<JastMoull:iey (ora, Molesey), dal colle di Bell(,)sguardo al– l'incrocio tra_St. John's Wood e Uegent's Park dove fu Digamma cottage. Uno studioso degli amor.i del Foscolo, Adolfo Bassi, dal punto di vista bibliografico, ha eletto : « il materiale si spezzettò per tutta Italia come una sfera di cristallo caduta da una torre si spezzetta per tutta la via. Il lavorio ebbe il peviodo leggendario a mezzo il secolo scorso; indi l'eroico tra il 1882 e l' '85; infine il riflessivo dal 1910 in poii». Il Caprin vi ha aggiunto il periodo di ricostruzione artistica, per il quale in casi come que~ti, quando si 4a un copiosissimo epistolar:i.o sicuro, non c'è bisogno di sbracciarsi a sollecitare la fanta,sia più o meno pronta. E, delle tante donne, ha scelto quelle due che sole hanno veramente amato il grande poeta e bizr,arro nomo che le fece infelici: l'amica fedele, la figlia devota nella morte. « Una vocazione al sacrifizio, - rara nelle donne come negli uomini ma che, quando è nelle don.ne, le fa sante, - impa,renta Quirina e Floriana, che, pure nelle loro vi te vis– sute, non si incontrarono mai, si o no seppero, da ultimo, .troppo tardi, l'una il nome dell'altra, non pensarono·forse mai di essere, in una, ideale vita di Ugo Poscolo, l'una dell'altra madre e figlia secondo lo spirito». La narrazione del Caprin si alterna e si sposta dalla Mocenni-Ma– giotti a Fanny e a. Floriana Emerytt, dall'Arno alla Manica, dal Ponte Vecchio a, Ernerytt Lodge : dal matrimonio eroico di Quirina con lo scemo Nando alla, triste nascita della bambina nel campo di concentra– zione, quando la grande flotta, di Villenenve era sbattuta e respinta dalle granitiche rupi dell'isola formidabile. Dopo la felicità di Quirina nella casa di Via de' Servi e più- a.nc6ra nella villa dove era stato due secoli prima Galileo, :racconta la fanciul– lezza di Floriana inconsapeyole, orfana anche della madre, insieme con la YPCchiacara nonna, dolorosa signora s('lremt. · BibliotecaGino Bianco
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