Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

Villa Beatrice 83 In quanto alla Raffaella, tutti i suoi sogni erano caduti. Ella aveva vagheggiato, con l'immaginativa, che la sposa avrebbe portato nella villa il soffio nuovo d'una vita moderna; aveva pregustato un assetto, un andamento della casa secondo le ultime mode; s'era formata l'immagine d'una sposa coi gusti e le usanze dei nuovi tempi; e lei avrebbe potuto mettere in mostra tutte le sue doti : in una casa " dal tono chic " coi ricevimenti e i tè, il gran daffare per lei, dispensiera, cerimoniera, sovraintendente: sarebbe stata alla fine quello che era destinata a essere : madama Raffaella. E invece era venuta quella frigida donna che fin dal primo giorno aveva lasciato sbadatamente le chiavi sopra il primo mobile e non s'era poi curata né si curava di nulla; per cui quel soggiorno beato, quel paradiso pien d'ogni grazia di Dio, era la stessa cosa di quattro mur,t e un po' d'orto, come una cella di romitorio : quella antipatica donna di marmo che in tutt'un giorno non barattaYa, mezza parola: che sugo! Era ancora lei, Raffaella, sì, padrona della. casa, ma che sugo c'era? Meno che essere ministro d'un re senza regno. L'amor proprio di lei non poteva ricevere un colpo più amaro. E l'amor propl'io deluso per dato e fatto d'un altro, anche se l'altro non ci ebbe colpa, coverà sempre verso costui un rancore senza perdono. Ugualmente, in tutto il resto del personale alle dipendenze della villa, in tutte le propaggini della gran famiglia che aveva per sti• pite il vecchio Michele, s'erano andate ogni giorno di più radicando, riguardo alla padrona, le impressioni del primo giorno. « La su– perbia che cammina)) : e come succede quando una frase esprime un sentimento comune, nessuno avrebbe saputo dire dalla bocca di chi fosse uscita la prima volta. Attratto invece ogni giorno di più era il servitorello. Figliolo d'una sorella, minore assai, della "tata", egli era per lei come la pupilla degli occhi. Rimasto da piccino senza mamma, morta - di– cevano - di crepacuore per essere stata abbandonata dal marito che non aveYa poi fatto più saper nulla di sé, Pierino non aveva altri al mondo. La zia aveva pensato a metterlo ai " Frati bigi" ; e poi quando fu grandicello - era ancora viva la vecchia signora _Bàrbera - aveva chiesto e ottenuto di prenderlo lassù con sé per farne un servitore modello. E ora Pierino era sui sedici anni, ma un po' per l'aspetto - per quanto di corpo fosse sviluppato giusto - e più per il suo modo di fare - certe timidezze, certe ingenuità, certi rossori - aveva serbato ancor del fanciullo. Rassomigliava, secondo la zia Raffaella, alla madre : una dolce creatura sensibile, la cui sensibilità era stata affinata dai dispiaceri sopportati non solo senza lagnarsi ma con. tinuando ella ad amare il marito fino a struggersi poi per l'abban- lioteca Gino Bianco

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