Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931
Villa Beatrice 81 succedere quando un chirurgo dopo aver tenuto nel pugno un cuore vivente poi lo rilascia. E allora s'accorgeva di come era sola. Quella in cui si trovava lei era delle solitudini la specie maledetta: l'aridità, il desert_o: in cui lo spirito non produceva nulla: sterile, inutile. Voglia di niente, nessuna attrattiva da parte di niente, inerzia, apatìa,: i;;olo, 11d fongo, come tra una commettitura di macigni in un.a ~rotta, un gemitio continuo di pianto. E la goccia scavava dolorosamente l'anima senza che nulla appariHse, senza che niuno potesse sup- porre di questo gemer continuo. , -La campagna le aveva prodotto sempre una profonda melanco– nia, e sua madre n'aveva tratto un argomento di piil per l'esosità del carattere della :figliola : aver a noia la campagna! Ognuno giu - dica gli altri da sé. La signora Isabella, soltanto alla vista dei campi s'era sentita sempre inuzzolire. Il verde, gli alberi, l'aria, la luce, i voli e il cantar degli uccelli, gli odori dei fieni, <],ellestalle, le case dei contadini, le aie, i carri, i pollai, le viottole dei poderi.. .. «Ah! ogni ora mi porta via un anno! Qui è vita, qui si respira, son io ! >>. Era stato sempre un periodo grave di preoccupazioni per il signor I,Jrmanuo, i primi tempi. il periodo della villeggiatura; per– ché davvero la moglie in campagna diventava un'altra : chi la reg– geva più? Camminate di miglia in comitive e la sera ancora la voglia di ballare : e poi, così bella, fresca odorosa la notte ! E se ·c'era la luna, che incanto la serenata alla luna! E il signor Er– manno dovere star sempre con gli occhi spalancati e l'animo so– speso: combatter col sonno, la sèra, stanco spedato dalle cammi- -nate, e sua moglie corteggiata, disputata dai ballerini; e ogni tanto perderla d'occhio - il tempo allora non passava mai - e poi dal– l'ombra eccola tornare a braccio del cavaliere, col viso acceso, con la scollatura che a lui geloso sembrava allentata e negli occhi quel certo che .... Il marito tornava dalla villeggiatura :fiaccato che gli ci voleva poi una cura ricostituente. E a Beatrice l'esuberanza materna aveva contribuito anche quella a far sì che a lei, fin .d'allora, la campagna producesse l'effetto opposto : che ella ne sentisse, invece, il senso tragico: della fatalità, della eternità: onde una stagnante tristezza. Soli conforti: il lavoro d'ago in cui si assorbiva dimenticandosi e la lettura di quel libriccino di devozione che aveva portato con sé lassù, e di cui, da ragazza, non era riuscita mai a leggere più di due righi per volta, distrattamente. Ancora non più di due o tre versetti alla volta, ancora senza afferrare l'intimo significato ; ma per l'amaro di cui sentiva, così a prima lettura, intimamente in– trisa ognuna delle verità. Era codesto amaro che ella gustava : un gu,sto morboso. Il piccolo libro aveva per titolo: Della lmita:z.io11.edi Cristo. 6. - Pigasa. iblioteca Gino Bianco
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