Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931

704 G. F. Malipiero Se un bambino italiano znffola o ca,nta «un'aria» imitando, a mo' dei merli, qualche cantilena in voga, i genitori gridano al mi– racolo. - Ohe orecchio musicale, - dicono : - Se studierà musica l'Italia avrà un genio di più e scrivendo delle opere guadagnerà milioni. L'importanza che si attribuisce all'orecchio musicale cioè alla memoria meccanica è uno degli errori che tra,ggono in inganno i_ cacciatori di geni musicali, ed è forse il più pericoloso. ·Se tutti coloro che son capaci di recitare a memoria dei versi di Dante fossero poeti, quanti poeti ci sarebhero in Italia? L'entusiasmo per gli studi musicali è molto relativo, ché la maggior parte dei giovani che si danno alla musica non sanno per– ché abbiano scelt o quest'arte p iuttosto che un'altra. Quasi tutti « abbraccia. no)) la musica come ultima àncora di salvezza se non hanno fortuna nelle altre scuole e anzitutto perché credono che la musica sia l'a,rte più facile, la delizia degli orec– chianti, che dilettando meno delle altre ha purtroppo generato un vero esercito di dilettanti. La musica è l'arte che ha più torturato l'umanità perché ha creato il maggior numero di delusi, di spo– stati, e anche perché una considerevole parte del pubblico la sop– porta « senza ascoltarla)), per forza d'inerzia, per snobismo, an– noiandosi mortalmente in ispecial modo ai concerti o all'esecuzione dei melodrammi massosi (tipo wagneriano) ma che è «elegante)) darsi l'aria di gustare per poterne poi parlare nei salotti, nei caffè, o in treno coi compagni di viaggio anche se sono dei professori di matematica e musicofobi per "opraggiunta. Il musicista italiano, se aspira alla gloria, deve scrivere almeno un melodramma,, ché altrimenti egli rinunzia a priori al titolo di genio nazionale, con grande dolore dei concittadini che attendono il loro «cigno)). Le città che finora l'hanno avuto sono qua.ttro o cinque e ce ne sono anc6ra almeno novantacinque da accontentare. Quali sono le aspirazioni dei gioYani musicisti italiani? Trovare un librettista che fornisca loro la possibilità di scrivere un'opera che incontri il favore del pubblico, giudice severo ed esigente. Se il pubblico è il giudice, l'autore è dunque l'accusato che deve anzitutto scolparsi con disinvoltura e ingenuità, cercando di non suscitare l'ira dell'inesorabile tribunale nel quale spadroneggiano i dilet-· tanti e i geni incompresi che sono i più intransigenti. Per evitare il peggiore fra tutti i guai, i temutissimi fischi, esi– ste un rimedio infallibile : scrivere della musica che è. già stata scritta. Il novanta per cento della produzione non è, oggi, che una BibliotecaGino Bianco

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