Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931
672 B. Cioognarii -------------- - Vuoi tenere ancora aperte le finestre? Ell'era tornata a sognare. Sogmwa la sua notte d'amore: ecco si preparava a ricever l'amante, l'amante ignoto; ma alla carezzar al bacio ella lo avrebbe riconosciuto. Era un sogno, un vero sogno, più forte d'un fantasticare, con uno smarrimento maggiore; ma a un tratto il sogno sì spense e ella si trovò a quel modo fuori della realtà: e ebbe paura. Era lontana e sola e le soprastava una cosa peggio della morte. Ora capiva che cosa dicevan le favole delle fan– ciulle portate ai mostri. - Non temere, non ài da temere ..... Oh! com'era dolce la voce! Ella piegò da quella parte il capo sulÌa spalla e senti una mano lenta tra i capelli già sciolti; poi, d'improvviso, una bocca - no, qualche cosa di viscido in mezzo a un pelame - le s'applicò sulla bocca. Credé di soffocare. Appena liberatasi, le prese il singhiozzo, proprio il singhiozzo : quello che non à nulla a che vedere col pianto. - Ah ! vergogna, vergogna ! anche tu come una piccola isterica .... :Ma il tono diceva la gioia di chi viene ad aver la certezza d'una sensibilità desiderata, la gioia d'uno che scopre, nella creatura che– gli faceva l'effetto d'essere appartenente a una specie più alta, la. partecipazione a una debolezza che l'accosta a sé e la fa più umana: e allora l'amore diventa più fondo, più tenero. Ella senti ch'egli usciva di camera. In quel momento, nel i-;;i– lenzio, fuori, ricominciò, in mezzo alla notte, il trì-trì lamentoso del grillo. E una lucciola smarrita entrò nella stanza. Questo, lo stesso singhiozzo, la riportarono a una tenerezza infantile. S'in- . ' ginocchiò per dire le divozioni : da tanti anni, ogni sera, le stesse, anche quella sera. cc Signore, nell'ora che il mondo s'oscura .... >>.Non le fu possi– bile di andare avanti. Oh! s'ella avesse avuto la forza di offrire al Signore la sua pena, la pena del suo istinto, offrire al Signore quel saèrificio della sua verginità cosi desolata che Egli soltanto poteva intenderne tutto l'amaro! Ma bisognava che ella avesse la forza di distaccarsela, codesta sua pena: e allora l'offerta sarebbe stata accettata e ella si sarebbe sentita libera, e forse, chi sa?, avrebbe avuto più valore ciò che parlava all'anima di ciò che agiva sui sensi, e 'ella avrebbe potuto anche accettare quell'uomo che le voleva bene. - Occorreva codesta forza : e lei la chiedeva disperatamente : era. sempre la stessa grazia, in fondo, ch'ella implorava. Perché non era esaudita, ? Ohe cosa mancava al suo desiderio ? Ohe doveva far, lei, dal canto suo, per meritarla? S'era distesa sulla, sponda del letto 'stringendo nelle mani e tra i denti la coperta come quando si vuol sopportare un dolore senza dire cc ohi!>>: il singhiozzo, ogni tanto, forte che pareva le avesse a. spezzare il petto. BibliotecaGino Bianco
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