Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931
666 B. Oicognani. quelle loro occhiate di nascosto che frugano con l'acutezza accorta dell'istinto controllato dall'esperienza. - .Se la ;non à da com.andarmi.... , Il padrone gli fece cenno di no, e gli battè la mano su una spalla mentre quegli ricelav11 il capo bianco riccioluto dentro il cocùzzolo del cappellone e si faceva passare l'elastico sotto il mento. Il marito si volse alla moglie: - È ancora troppo forte il sole : andiamo nel parco : vuoi ? Dalla parte opposta al prospetto, scendeva una scalinata. Di qua e di là, addossate al muro, le serre esposte a pieno solatio: di fronte, una viottola. Un braccio della viottola, a mano sinistra, conduceva al parco. Entraron nel parco . .Conifere di tutte le specie e lecci enormi. Profondi recessi e spianate d'ombra in mezzo alle quali isolato un cedro del Libano o qualche altro gigantesco albero dalla gran chioma sognava in perfetto silenzio. E tra siepi d'alloro o di lentàg– gine, stradicciole borraccinose avviluppantisi in laberinti sotto l'ombrellatura cupa delle piante alte. Il viale maggiore tra le pareti di verde incavate ogni tanto o interrotte. E nell'apertura o dentro la nicchia ramosa, su piedi– stalli di pietra, figure e gruppi, pure di pietra, Cl!,il'intemperie ànno dato aspetto di corpi- che vivano : vivono una lor vita fan - tastièa, le figure, e a chi passa o sorridono o ammiccano, oppure ricordano, secondo quel che ànno in mano, la felicità delia giovi– nezza o l'instabilità della fortuna. E il viale riconduceva, - qua e là fughe di vialini secondari : a erta, verso la strada che s'intra– vedeva di tra la cancellata in cima, o in scesa g1ù verso i campi, - riconduceva alla villa imboccando nell'altro viale che dal cancello sulla via maestra portava al piazzale. A,ll'imbocco, un semicerchio con le panchine: in mezzo, una tavola di pietra. Sedettero su una panchina. A Beatrice pareva d'essere in sog:n,o. La villa, il piazzale, il giardino inondato di sole, il giardiniere col c1:1,po riccioluto bianco, e poi ìl parco, il silenzio l'ombra del parco 1 le figure di pi~tra vive e ora quel semicerchio con le panchine e la tavola di pietr::JJ,la ghiaia con le foglie morte, un sogno, un sogno. :m: l'-q.omo accanto a lei ? Ella si ricordava, era stato un so– gno anche- quello, d'aver conosciuto una volta un uomo d'una certa età con un occhio che guardava per conto suo e con certi baffi spio– venti e l'avevan :fidanzata a codest'uomo e era venuto il giorno dello sposalizio e erano stati in Chiesa e al Municipio e lei aveva detto di sì non ostante la repugnanza che le faceva quell'uomo : aveva detto di si perché in sogno, si sa, certe incomprensibili cose suc– cedono, e poi s'era trovata con codest'uom.o in un'automobile e aveva visto un orcio turchino. E ora era un altro sogno: e ella aveva paura, se si voltasse a guardare l'uomo che le stava accanto che I l Biblioteca Gino Bianco
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