Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931
664 B. Oicognani villa. Serviva, a tavola, la Teresina. Appena seduti, il marito prese una mano della moglie, l'appoggiò, palma contro palma, sopra una sua e l'osservò a lungo. Poi, con un dito dell'altra, seguì legger– mente il corso delle vene appena disegnate dal bel colore azzurrino fl carezzò le unghie rosee. Alla fine, alzò quella mano così carezzata verso le labbra, andò con le labbra incontro alla mano e con un bacio ne sfiorò la cima. Beatrice vedeva, sul capo chino i capelli dal colore incerto dar l'idea d'un prato dove ànno pesticciato, sentì quel bacio sulla punta delle dita come il pizzicorino fastidioso della setola d'uno spazzolino vecchio. Durante il desinare, egli la colmò d'ogni attenzione: - Forse t'infastidisco : dimmelo liberamente. Tieni presente che il mio desiderio è uno solo e sarà uno solo sempre: di far ogni volta cosa che ti sia gradita. Quando m'inganno, dimmelo. Non tener mai nulla per te di quello che da parte mia possa spiacerti: sarebbe la cosa ch'io non sopporterei: aver accanto un'anima chiusa: In– dovinare, tu dici; ma lo sai che bisogna per indovinare? Non ba– sta che uno solo dei due ami: tutt'e due debbon amare. E tu? Ella chinò la testa e si gingillò un momento con la spilla alla fine della scollatura. Dopo il caffè egli accese alla candela un sigaro : un sigaro to– scano. - 1C un'abitudine. Ne faccio a meno fuori di casa. Ma se a te il toscano dà noia .... Beatrice non aveva potuto mai soffrire il sigaro toscano. l\fa non disse nulla. E il marito infilò il sigaro acceso in un lungo boc– chino d'ambra e cominciò voluttuosamente a fumare. Gli fu grata d'averla lasciata sola con lei, come egli diceva, an– _chenell'ora del riposo pomeridiano. Quando la sferza del caldo si fu attutita e le foglie degli alberi incominciarono a risentirsi al primo accenno del marino, egli la, invitò a far con lui il giro di quello· che « è da questo momento, do– minio tuo. È vero che tu sei ormai sign_orae padrona di tutto quanto posseggo, da che io stesso sono ormai'cosa tua: ma questo è un rap– porto un po' figurativo, su cui non ci sarebbe, per una moglie, da stare troppo tranquilla: è sempre bene avere i piedi nella realtà. Ora, nel cerchio che percorreremo, sei te che comandi legalmente, davvero : sei te che disponi : le persone dipendono da te : io non sono che ospite tuo qui, dove tutto, dalla disposizione di un mobile in casa fino alla vita, fuori, delle piante e degli animali, è a tuo arbitrio. Ai letto che cosa c'è scritto, nel cartello di marmo, a lettere d'oro; al cancello della villa ? : VILLA BFJATRICE : il battesimo nuovo)). E le fece vedere tutta la villa dalle belle stanze coi soffitti a cas– settone antichi e i pavimenti antichi a quadroni, di quelli cotti con BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy