Pègaso - anno III - n. 6 - giugno 1931
I 654 B. Gicognani sagio in tutti: quell'occhio e:rabondo, quei ?affo_ni spi, e~ti. ?i fu in salotto un freddo un 1mèarazzo, un s1lenz10 e nel s1lenz10 ' ' J • quelle parole rade che aumentano il malessere come in ,certe gior- nate afose le poche goccie d'acqua aumentano l'afa; nia poi ecco il signor Romualdo, in un momento che gli altri avey'ano avviato una conversazione qualunque, affronta deciso l'avversaria più pe– ricolosa: la ragazza. L'aveva accanto. Coi capelli a maschio, la bocchina rossa di suo ma avvivata anche di più, con due oc– chietti canzonatori, era tanto che ella covava una risata e ora non ne poteva più. Al momento buono egli si piegò verso di lei e quasi all'orecchio: << Signorina, lei che è tanto vispa, lo sa, scommetto di no, come si chiama quest'occhio?». Ella sentì andarle via a un tratto la voglia di ridere, fece il viso rosso. << Lo sa ? ,Mi dica se lo sa. No '? Lo vuol sapere ? Si chiama " occhio pio ". E il perché lo sa? Guardi se le riesce d'immaginarlo. Cerchi un pochino. Provi. Non le riesce? S'arrende snbito? Si chiama occhio pio perché non à mai guardato le cose brutte che ò fatto >>. Per la ragazza egli fu sùbito un altro. Appena assicuratosi da quella parte, egli s'incastrò nella con– versazione degli altri e cinque minuti dopo, - la cosa era venuta naturalissima, - decantava le prodezze di Michelina, la meravi– gliosa gatta soriana della conceria, e l'ultima rilevatura della be– stiola, - nove poppanti, - con epicità così colorita e commossa che la zia Corinna dovette poi domandare a, se stessa se in quel che ella aveva trovato per il narratore non ci fosse stata un'offesa alla memoria del suo caro Beppe. Da Michelina il discorso passò addirittura alla conceria : egli aveva fatto degli ampliamenti l;l,llo stabile per via di certi nuovi impia.nti di macchinario e non era stato contento dell'ingegnere : ora aveva altri lavori in mente e ancora era incerto a qual altro ingegnere rivolgersi.. .. << E lei dov'à lo studio? Aspetti ch'io pigli appunto. Uno di questi giorni fis– siamo : io vengo a prenderla, con l'automobile .... Benissimo». E mentre pigliava l'appunto, si compiva nella camera oscura del– l'anima del giovane ingegnere e dellll, sua giovane moglie un cam– biamento d'immagine: quella che slimprimeva ora sulla lastra non aveva più nulla a che vedere· con l'immagine prodottasi prima: quella era dileguata; restava questa: l'immagine rispettabile e affascinatrice del cliente ricco. , Talché quando, dopo il pranzo, venendo via, appena chiusa· la porta di casa, la ragazza sul pianerottolo esclamò : << .Sacrificato con quella madonna di stucco», tutti restarono zitti: era il pen- siero di tutti. - E Beatrice sentiva questo parteggiare di tutti per il futuro ma– rito contro di lei: questo passare via via di tutti dall'altra parte BibliotecaGino Bianco
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