Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931

A.more 571 che me lo diceva lui, lo capivo; ma fra le case, con tamta gente din– torno, di giomo, non era come a sperdersi in un bosco, quamdo fa scuro. Eppoi, ora c'era lui. E lui mi prese per la mano e mi portò oon sé. « Intanto si comincerà dalla stazione>>. Lo disse e-onullla cert'aria che io mi sentii subito sicura. .Si dava u,n po' d'importanza, si capisce. Dopo un pochino, mi feci coraggio e gli chiesi come si chiamava. «Fausto>>, mi rispose. Anche quello mi ricolllfortò; ero e-on qual– cuno che conoscevo. - ilJ U1I1'osservazio1I1e abbastanza comune, ma non priva di signi– ficato, che gli umili accolgolllo l'imprevisto oon assai meno diffidenza dei riochi ·e dei potenti. Forse è soltam.to perché hanno meno da per– dere, nel cambiamento è più faci le che vi sia magari da guadagnare. Non che un ragionamento simile fosse alla base della tranquillità, della contentezza anzi, con la quale la bambinetta si lasciava an– dare, avendo perso ogni_altro appoggio al mondo, alle mani di un ragazzo sconosciuto. Ma un bambino ricco si sarebbe perso di co– raggio. ilJ la solita ragione in fondo che spiega la generosità dei poveri, fatte le debite proporzioni, s'intende, in confronto dei rie– .chi; ché, se il ricco dasse nella proporzione del povero che spar– tisce il suo pane con uno più povero di lui, non ci sarebbero più ricchi. Queste considerazioni possono anche spiegare fino a Ulll certo punto l'acooglienza non troppo fuori del IIlOrmaleche toccò al ra– gazzo in casa sua tornando con Ulna bambilll 1 a racoolta sui gradini di Santa Maria Novella; e anche perché la bambina non si sgomen– tasse tanto a ritrovarsi in una casa di sconosciuti, senza saper più nulla della· donna che l'accompagnava, né della zia che doveva trovare. Ma una cosa che non si sp,iega altrettanto facilmente, è il tradi– zionale timore che nutre la gente del popolo, della Pubblica Sicu– rezza. Con tutto il rispetto dovuto a questa benemerita e necessaria istituzione, non si può negare che appunto i migliori, fra i poveri, quanto meno hanno che fare con la giustizia, tanto più si sentono tranquilli. - « Alle gua,rdie, una bambina tanto per bene?>>,disse la mamma di Fausto. Anche il suo babbo mi guardò bene negli occhi e scrollò la testa. Io avevo un po' paura del babbo di Fausto. Anche da ragazzetta ero di quelle che senza far nulla non pos– sono stare; e presi subito a aiufare per le faccende di casa. Vede, - la donnina mi alzò gli oochi in viso oome per scrutarmi e veri– ficare con Utna seoonda impressiooe se aveva fatto bene a sceglier me per ricettacolo delle sue co1I1fidenze, se possedevo la dose 1I1eces– saria di umanità., - vede, ci son quelli che halll[lo sempre bisogno BibliotecaGjno Bianco

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