Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931

ROMANZI POLITICI TEDESCHI. La tesi ardita e sollecitante, che si svincola dalle Considera– zioni di u~ apolitico di Thomas ,Mann, - il libro più confuso dello scrittore tedesco, una specie di bolide lanciato in tempo di guerra contro il fratello Enrico, - è press'a poco questa: che nessun po– polo è per suo carattePe alieno dalla politica quanto il tedesco, che nessuno sente meno la democrazia e i cosiddetti« diritti dell'uomo)), che nessuno è più legato a un ordine esterno per poter nel profondo trovare un'ineffabile armonia spirituale. L'ossequio_ alle potestà terrene di Lutero, l'olimpismo di Goethe, il forcaiolismo di Scho– penhauer nel'48, il superuomismo di Nietzsche, l'aristocrazia sacerdotale del poeta Stefan George gli . sembrano altrettante e altrettanto varie conferme in alto di questa fondamentale qualità etnica. Hans Oastorp, il protagonista de La montagna incantata, giovane tedesco di levatura media che solo l'inaspettata necessità di rimaner sette anni in un sanatorio per tubercolosi I dove s'era creduto ospite di passaggio conduce a meditar sulle cose supreme, vuol essere un'esemplificazione abbastanza simbolica di questa Ye– rità. La ~ma muta e rispettosa resistenza all'italiano Settembrini, un mazziniano, carducciano e progressista per cui lo spirito s'iden– tifica con la politica e la politica è dovere e virtù, fa pensare, più che a un conflitto di persone, al contrasto inconciliabile di due di– verse mentalità: razionalismo latino che ovunque preten'de un'ec– cessiva chiarezza di contorni e che al pensiero vuol far seguir pronta l'azione, e pensoso quietismo nordico, confuso e spesso sviato nelle sue ricerche ma pieno di un'ansia individuale e metafisica insieme. La qual cosa non impedisce che, se allo scoppio della guerra Set– tembrini trova là patria nel quad'ro delle sue idee, diciam~ così, intesiste, Oastorp la senta come l'oscuro, istintivo e irresistibile richiamo del sangue e della tradizione che 'dal sanatorio di Davos lo porterà a morire sui campi di Fiandra. Quest'impoliticità tede– sca, lungi dall'essere indifferentismo nazionale, è dunque un'ade– sione totale alle forme tramandate, un senso d'appartenenza che si traduce nei momenti critici in dedizione assoluta, un istinto na– turalmente avverso ai modi di vita sociale d'importazione, sul ge- BibliotecaGino Bianco

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