Pègaso - anno III - n. 5 - maggio 1931

RONDA LIBIOA. · (BARCE). Non è sempre facile percorrere le vie del paese. Barce in arabo si chiama El-Merg) che vuol dire il fango, e du– rante la stagione delle piogge il nome non potrebbe essere più giu– sto. Soltanto lo stato delle trincee in pianura o in fondo valle, dopo giorni d'acqua, rievoca un ricordo adeguato, e sguazzando in certi vicoli angusti, dove le case di pietra grez,zà cementate con fango sono poco più alte di un uomo, sembra davvero di andare per cam– minamenti e trincee. I vani oscuri delle porte sono ingressi di ricoveri, e l'assenza di :finestre, - le gelose stanze degli arabi sono aperte solo verso i minuscoli cortili interni, - aiuta l'illusione. Ma la dovizia del colore abbellisce ogni cosa. Lo stesso fango, se vi batte il sole, abbaglia. Il colore è qui intenso come il sapore dei frutti tropicali, appaga gli occhi come quello il palato, e di ogni scena o ritaglio di scena fa un gustoso quadretto di genere. È la immateriale ricchezza di questo oltremare. L'umanità vi è misera e inerte. Questi indigeni cittadini vanno per,dendo il pittoresco che i beduini, con le loro tende ·e i loro cammelli, ancora comiervano. Dell'occidente hanno accolto vesti stracciate e ·vecchi grammofoni. Volti chiusi, fortemente caratte– rizzati; nelle membra quel che di arido e calloso delle genti che dispongono di poca e preziosa acqua. A vederli non si capisce donde traggono, quando si gettano alla macchia, l'energia fisica e morale che dà giornate tanto dure ai nostri battaglioni di colore. Raramente si incontra un uomo o una donna che abbiano una manifestç1, espressione di forza, Aembrano una razza destinata a estinguersi; eppure posseggono una vitalità incoercibile. ,.Silenziosi ed astratti, certo conservano, come il conta– dino greco, Ìl vago orgoglio di un'antica nobiltà. Le donne sono più socievoli, quando possono : la femminilità ha le sue note costanti sotto tutti i cieli. È raro vedere un arabo sorridere, ma vi sono porte a cui s'affacciano in grlippo sorridenti ragazze dall'intenso profumo d'aloe, i neri lunghi capelli oleati, qualcosa di selvatico e adusto nel viso, unghie scarlatte, labbra tumide e brune, verdi tatuaggi tra le sopracciglia e sul mento. Felici del loro viso scoperto, s'accalcano all'uscio, ostentando le BibliotecaGino Bianco

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